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L’allarme di Dino De Santis, presidente Confartigianato Torino: “In Piemonte le imprese artigiane continuano a diminuire, serve una politica ad hoc”

La difficoltà a reperire artigiani sta diventando un fenomeno crescente anche in Piemonte che secondo i dati forniti da Confartigianato si colloca al terzo posto per perdita di imprese, – 46139 negli ultimi 11 anni, dal 2012 al 2023, pari a un calo del 25,8%, dopo Abruzzo (-29,2%) e Marche (-26,3%) mentre in assoluti a perdere più artigiani è stata Torino con -21.873 unità.

“Crediamo sia arrivato il momento di metterci tutti attorno ad un tavolo e discutere di un fenomeno che presenta più aspetti: da una parte assistiamo ad una moria di imprese artigiane e dall’altro registriamo una difficoltà sempre più crescente nel reperire manodopera specializzata – avverte Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Imprese Torino – dobbiamo agire in fretta, condividendo una strategia territoriale e regionale con le istituzioni, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, mondo dell’istruzione e della formazione, che consenta di poter avviare una nuova stagione politica.

È il momento di programmare politiche adeguate e incisive che investano il settore economico e sociale e che siano concertate e condivise con tutti i soggetti interessati, pubblici e privati”.

“La produttività cresce se si aumentano e incentivano gli investimenti non solo in attrezzature o strategie green ma anche e soprattutto in competenze – continua De Santis – per questo chiediamo un intervento pubblico a sostegno proprio degli investimenti, nuove politiche del lavoro e della formazione, interventi a favore della natalità e delle famiglie, una diversa gestione dell’immigrazione, considerato che nelle imprese una buona quota di dipendenti è straniera”.

“Se questo stillicidio di imprese artigiane non viene affrontato non con provvedimenti spot ma con politiche strategiche, il rischio è che tra qualche anno molti mestieri dell’artigianato, come l’elettricista, l’idraulico e il fabbro, potrebbero diventare come i panda, quindi a rischio estinzione – conclude De Santis – ad esempio occorre porre in essere azioni di accompagnamento ed assistenza per il passaggio del testimone tra il titolare dell’impresa e giovani aspiranti artigiani, facilitandone l’ingresso attraverso sgravi fiscali e azioni mirate con un patto di continuità aziendale”.

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