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La difesa macina record in borsa | Lo scenario

Mentre sale il rischio di una guerra nucleare come lo stesso presidente russo, Vladimir Putin, ha voluto rimarcare ieri, il settore europeo della Difesa continua a volare (+75% l’indice Stoxx Europe Aerospace&Defense dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia).

Il perdurare della guerra a Kiev, la pesante crisi in Medio Oriente, la sicurezza dello stretto di Suez e i timori di un minor budget da parte degli Stati Uniti, scrive MF-Milano Finanza, sono tutti fattori che spingono verso un aumento della spesa europea per la difesa.

Forse anche oltre il 2% del pil che 18 Paesi aderenti alla Nato su 31 hanno deciso di mettere sul campo di battaglia.

Nel 2023, secondo un report dell’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici, la spesa mondiale per la difesa è aumentata del 9% e ha toccato la cifra record di 2.200 miliardi di dollari.

Solo in Europa è cresciuta del 4,5% con una media dell’1,6% del pil.

Per il 2024 si prevede un ulteriore record grazie a quattro nazioni: Usa, Cina, Russia e India, ma l’Europea non c’è.

Dei pochi gruppi europei del settore della difesa, non tutti hanno tratto beneficio dall’inizio della guerra in Ucraina.

“Ne hanno beneficiato principalmente i fornitori di munizioni come Bae Systems e Rheinmetall, anche Leonardo che ha fornito missili costosi”, hanno sottolineato gli analisti di AlphaValue.

“In media il guadagno di queste azioni è stato di quasi il 40% in 12 mesi.

Nuovi fondi entreranno in gioco anche in risposta alla retorica aggressiva di Donald Trump sulla Nato.

I dati prevedono che l’Europa spenderà il 2% del suo pil per la difesa entro il 2024.

Ciò equivale a 380 miliardi di dollari o a un aumento di 80 miliardi, +27%, rispetto al 2021″.

I 500 miliardi stimati da AlphaValue un anno fa come il minimo indispensabile sono a portata di mano.

“Comunque, l’Europa resterebbe molto indietro rispetto agli Usa: 800-900 miliardi”.

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