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[La conferenza integrale] Il premier Draghi: «La Dad è un danno per gli studenti. Le scuole resteranno aperte nonostante Omicron. Quirinale? Non parlo»

Chi sostiene che il governo non decide più niente dovrebbe guardare alle scelte fatte sulla scuola. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa, quando gli è stato chiesto se i partiti stiano frenando l’esecutivo. “L’esperienza di questi undici mesi è stata quella di una maggioranza molto grande, occorre accettare diversità di vedute. Non mediazione a tutti i costi, ma su alcuni provvedimenti unanimità molto importante. Purché il risultato abbia senso”.  Ha aggiunto Draghi: “E’ chiaro che ci sono diversità di opinioni, però non è mai stato di ostacolo all’azione di governo. Poi, dicono: Draghi non decide più? La scuola aperta dimostra che questo problema è una priorità. Questo non era il modo in cui il problema era affrontato in passato”. 

Scuole restano aperte

“Il governo ha la priorita’ che la scuola stia aperta in presenza: basta vedere gli effetti di disuguaglianza tra studenti, scolari della Dad lo scorso anno per convincersi che questo sistema scolastico che puo’ essere necessario in caso di emergenze drammatiche provoca disuguaglianze destinate a restare tra chi ci sta di piu’ e di meno, tra nord e sud e che si riflettono su tutta la vita lavorativa”.

Cosi’ il premier Mario Draghi in conferenza stampa, sottolineando che “esistono stime di perdita di reddito di chi e’ costretto ad avere un grado di istruzione inferiore”.

Puntare all’unanimità

“Quando si introducono provvedimenti di questa portata, con l’obbligo anche sui luoghi di lavoro, occorre puntare all’unanimita’. Questi sono provvedimenti di portata economica e sociale molto importanti e sono anche da considerare con molta attenzione. L’avere l’unanimita’ della vasta coalizione e’ un obiettivo che se possibile si deve raggiungere. Bisogna che la soluzione trovata abbia senso, significato”.

Obbligo over 50 per ridurre pressione no-vax su ospedali

“Il motivo” dell’obbligo di vaccino per gli over 50 “e’ stato quello di concentrare il provvedimento sulle classi di eta’ che occupano massimamente le terapie intensive, tra questi i non vaccinati sono i due terzi”. “I motivi sono il primo di proteggere la loro salute e il secondo proteggere la salute di noi tutti, perche’ con questa situazione ospedaliera anche gli altri che non hanno il Covid si trovano in situazioni molto difficili” se devono ricorrere a cure o ricoveri. “Il secondo motivo e’ quello dei colori delle regioni, perche’ il grado di costrizione sociale dipende proprio dai parametri che riguardano le terapie intensive ma piu’ in generale l’ospedalizzazione. Tanto piu’ riusciamo a ridurre la pressione dei non vaccinati sull’ospedalizzazione, tanto piu’ possiamo essere liberi. Ma occorre la ragione scientifica alla base delle decisioni”, ha affermato il presidente del Consiglio. 

10% non vaccinati occupa ospedali e terapie intensive

“In Italia abbiamo raggiunto l’89,41% della popolazine over12 vaccinata, poco più del 10% delle persone non sono vaccinate, eppure quel 10% occupa 2/3 dei posti in terapia intensiva e il 50% di quelli nelle aree mediche degli osdpedali”. Lo ha detto il ministro per la Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa col premier Draghi a palazzo Chigi. “Questo è il senso del decreto che abbiamo approvato, che è un passo avanti importante per il Paese. Se vogliamo ridurre la pressione sui nostri ospedali, se vogliamo salvare vite umane e se vogliamo favorire ancora la ripartenza del nostro Paese sul piano economico e sociale, la strada prioritaria è ridurre l’area dei non vaccinati”. 

Colpire virus senza chiudere tutto

“I decreti si sono succeduti per la complessita’ della materia ma anche perche’ il quadro e’ diverso. Occorre colpire la pandemia con lo strumento piu’ importante, ovvero la vaccinazione. Nello stesso tempo cerchiamo di non tenere chiuso tutto”.

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