Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Il “fattore donna” e le elezioni americane | L’analisi di Marta Dassù

Marta Dassù sulla Stampa scrive di ‘fattore donna’ nelle elezioni americane che, scrive l’editorialista, “gireranno attorno a poche centinaia di migliaia di voti, i margini di scarto nei famosi Stati in bilico.

Ciò rende sostanzialmente impossibile qualunque previsione fondata: chi scommette sul risultato sta in realtà esprimendo i propri gut feeling, i propri istinti, le proprie sensazioni di pancia.

In sintesi: l’economia reale va bene e l’inflazione è tornata sotto controllo, ma la percezione dominante nella classe media americana è che i prezzi di beni essenziali siano rimasti troppo alti.

Si aggiunge il tema immigrazione, simbolo del peso delle guerre identitarie in una società fortemente polarizzata.

E in più Harris, pur avendo vinto l’unico dibattito con il suo rivale e pur avendo raccolto una montagna di fondi, non riesce a presentare una proposta chiara per il futuro del Paese.

Le elezioni saranno così un referendum su Trump.

Yes, but: sì, ma esistono altri fattori da non trascurare.

Per esempio: se guardiamo alle ‘guerre identitarie’, la battaglia sull’aborto — che imbarazza Trump e che ha già permesso ai democratici di ‘tenere’ alle elezioni di mid-term del 2022 — avvantaggia invece Harris.

E – aggiunge Dassù – conduce a un tema più generale: fra le tante linee divisive di queste elezioni, esiste anche uno scarto potenziale fra elettori uomini e donne.

È abbastanza evidente: la divisione fra sessi, nell’America del 2024, ha un peso politico rilevante.

Ma senza forzare troppo la tesi.

La polarizzazione della società americana passa per altri fattori (fra cui quelli citati da Silver, appunto) che complicano una lettura delle elezioni in chiave di ‘genere’.

Resta un punto vero: votare per una presidente donna continua a generare dubbi nella maggiore democrazia occidentale.

In particolare fra gli afro-americani.

Se Harris non recupererà terreno nella minoranza da cui deriva, rischierà di perdere gli Stati cruciali del Blue Wall (Michigan e Pennsylvania) e di conseguenza la Casa Bianca.

In parte vale anche per gli ispanici, dove Harris ha oggi numeri inferiori a quelli di Joe Biden nel 2020.

In uno dei tanti paradossi della politica contemporanea – conclude – Harris potrebbe perdere proprio dove dovrebbe vincere se tenesse ancora la coalizione di minoranze del Partito democratico”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.