Gioia Tauro è una “piattaforma logistica nel cuore del Mediterraneo, uno scalo chiave per i corridoi intercontinentali”.
Il principale porto italiano per traffico merci, l’ottavo in Europa, su impulso del vicepremier Antonio Tajani diventa protagonista anche sulla scena della diplomazia internazionale grazie ad una visita dei ministri del Commercio del G7 promossa dal titolare della Farnesina, padrone di casa.
Da qui, tra l’altro, non partono solo i cargo per spingere l’export, ma anche gli aiuti per chi affronta il dramma della guerra: la popolazione palestinese di Gaza.
Per un Paese che fa dell’export una voce fondamentale della propria economia, il 40% del Pil, la logistica dei porti costituisce un architrave dell’infrastruttura produttiva e Tajani ha tenuto a mostrare questa eccellenza ai partner del G7: 5 chilometri di banchine operative, dove l’anno scorso sono state movimentate merci per 45 milioni di tonnellate.
Considerato uno dei principali hub del Mediterraneo, che nelle intenzioni dell’Italia deve diventare un bacino di crescita e non più un luogo di morte per chi tenta la fuga disperata dal Nord Africa sui barconi.
Un’area, ha ricordato il governatore della Calabria Roberto Occhiuto, “che rappresenta il 20% del traffico marittimo internazionale, il 30% del traffico petrolifero e il 27% di servizi di linea container”.
Tajani ha definito questo porto “un ponte per tutti i continenti, dall’Asia all’America Latina”, ponendo l’accento sulla proiezione italiana anche verso mercati finora meno battuti.
La visita a Gioia Tauro è funzionale per mettere l’accento “sulla centralità delle infrastrutture per il commercio globale, per la crescita, per le imprese”, ha sottolineato Tajani, che non ha caso ha illustrato ai colleghi del G7 anche i piani per il Ponte sullo Stretto.
Che porterà la Calabria “al centro delle rotte mondiali”.
I porti italiani sono anche uno strumento della diplomazia della solidarietà.
Da Gioia Tauro, ha riferito Tajani, “è partito pochi giorni fa via nave un moderno scanner delle nostre Dogane che nell’ambito del programma Food for Gaza abbiamo messo a disposizione di Cipro per rafforzare il corridoio marittimo per gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.
I ministri del G7 hanno incontrato la squadra di dodici formatori che si recherà a Cipro per formare il personale locale all’utilizzo dello scanner, che renderà più celeri i controlli dei container.
“Siamo lieti di poter dare un aiuto concreto alla buona riuscita dell’iniziativa umanitaria voluta dal governo, l’impegno dell’agenzia sarà massimo.
La cooperazione internazionale e il sostegno ad attività solidali come questa rappresentano una delle principali attività di cui andiamo orgogliosi”, ha spiegato il presidente di Adm Roberto Alesse.