La crisi in Medio Oriente ed il coinvolgimento dell’Iran è un problema geopolitico di rilievo “ma non vedo il rischio di un impatto economico significativo, fatta eccezione per il mercato del petrolio”. Così Guntram Wolff, senior fellow al Bruegel di Bruxelles in un’intervista all’Adnkronos.
E questo perché “l’Iran è un produttore importante di greggio e quindi potrebbero esserci delle ripercussioni” che comunque “non sarebbero come nella crisi degli Anni 70 perché l’economia è più resiliente”.
Quanto agli effetti sul commercio estero e mercati finanziari “sarebbero marginali”, spiega l’analista.
L’Europa è alle prese con un problema di bassa crescita, con la Germania che è stata in recessione nel 2023, ma “questo è un problema genuinamente europeo che non registrano né la Cina, né gli Usa, e dipende dal deficit in innovazione tecnologica, dalla persistenza di un’industria tradizionale, un mercato unico frammentato”, sottolinea.
“Queste sono sfide di lungo periodo che le crisi geopolitiche stanno facendo emergere ancora di più”, ma è “un problema meramente europeo, non globale”, conclude.