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Giuseppe Falcomatà (sindaco di Reggio Calabria): «Sì a Gino Strada, ma sia messo nelle condizioni di lavorare. Ora riassestare sanità calabrese, poi competenza torni allo Stato»

Sì a Gino Strada, ma solo se messo in condizione di lavorare. Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà in un’intervista su La Stampa, realizzata prima della notizia dell’arrivo del medico di Emergency e quando si prospettava una manifestazione dei sindaci calabresi a Palazzo Chigi per chiedere «la sospensione per 48 ore di ogni possibile nuova candidatura, in modo da poter condividere con noi sindaci un metodo di selezione».

Sul commissariamento, Falcomatà è netto: fare presto per non far pagare ulteriormente i cittadini calabresi. «Si deve verificare quali sono le situazioni di malaffare e di illegalità, ma senza uscire dal commissariamento non raggiungeremo mai un buon livello di qualità assistenziale e continuerà ad allargarsi il divario con le altre regioni. Non possono essere i cittadini calabresi a pagare lo scotto per sempre. Non in questo momento, ma quando si insedierà il nuovo presidente di Regione si dovrà anche impostare il lavoro per uscire dal commissariamento»

Secondo il sindaco di Reggio Calabria la pandemia ha evidenziato il fallimento delle Regioni nella gestione della sanità, aprendo anch’egli una riflessione sulla riforma del famigerato Titolo V. «Questa situazione di indebitamento, che supera il miliardo di euro, non la risolverebbe nemmeno il miglior commissario del mondo. È il governo che deve darci una mano a rimettere in sesto i conti».

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