Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Giuliano Ferrara (Il Foglio): «Ad accomunare Conte, Berlusconi e Renzi la corsa mediatica ad azzoppare chi può tagliare un traguardo»

C’è una costante antropologica che accomuna Conte, Berlusconi e Renzi: la corsa mediatica ad azzoppare chi può tagliare un traguardo. Lo scrive sul Foglio Giuliano Ferrara. «Nella mia vita politica, quella giornalistica e oratoria ne è una dipendenza fedele – racconta Ferrara -, ho notato qualcosa di importante. Direi una costante antropologica italiana. Appena un uomo politico, di rango o raffazzonato non importa, e quale che sia la sua collocazione nell’arco destra-sinistra, appena uno che ha in mano le leve dell’esecutivo minaccia di avere non dico un programma sanificatore, ma anche solo una gittata temporale e di governo interessante, utile, ecco che lo azzoppano».

«Craxi stava trasformando l’Italia, e Natta e De Mita si misero d’accordo per fotterlo. Berlusconi aveva realizzato un pezzo dell’alternanza, e con la scusa dei suoi amorini donizettiani e della crisi del 2008, si affumò tra le contorsioni del ceto politico (e le convulsioni di Tremonti). Anche Prodi e D’Alema un po’ promettevano, in un’altra scala, ma si provvide alla bisogna. Renzi aveva fatto il Macron in anticipo e di successo, e fu sfidato e battuto da un’accozzaglia paralepenista di esimi costituzionalisti della mutua. Spesso, quasi sempre, gli azzoppati concorrono in proprio al loro affossamento, ma che volete, se in amore un intero paese ti rigetta, bè, diventi un po’ pazzo».

«Il mio caro e affezionato collega Marco Travaglio di questi tempi è nervoso e se la prende con i “poteri marci” che assediano il suo beniamino Conte. Ma non è così, da noi l’unico potere marcio è quello mediatico-giudiziario, e Marcolino lo conosce bene, intrinsecamente. Per il resto siamo solo dei riottosi, che sfidano il senso comune utile pur di sbarazzarsi di uno che potrebbe arrivare alle politiche del 2023 avendo alle spalle (corna, bicorna) la pandemia e un pezzo del Recovery. Quello possibile, non il capolavoro impossibile sognato da sognatori esperti. Un film già visto e da me non apprezzato».

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.