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Giovanni Melillo, procuratore nazionale Antimafia: “I controlli sul PNRR non siano paralizzanti ma rigorosi”

“Considero legittima ogni discussione sull’opportunità di definire meglio i rapporti tra la sfera decisionale politico-amministrativa e le relative forme di sindacato giurisdizionale o comunque indipendente”, ma “la rivendicazione di un primato dei poteri discrezionali della Pa” è “tanto più credibile se alla richiesta di arretramento dei controlli esterni si accompagna un deciso rafforzamento delle linee di controllo interne”.

Così, in una intervista alla Stampa, il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo: “Ma non mi pare che di ciò ci sia traccia significativa”.

“Il Paese ha certo il dovere di impiegare al più presto” i fondi del Pnrr, dice ancora, “ma anche di farlo bene, evitando che esse si disperdano nei mille rivoli degli abusi e della corruzione ovvero finiscano nelle mani della criminalità mafiosa”.

Sarebbe utile “ragionare intorno a un’idea condivisa di controlli non paralizzanti ma sempre rigorosi” perché il rischio è che “all’indebolimento dei controlli preventivi segua la drammatizzazione dell’impatto di quelli affidati al giudice”.

Sull’abuso d’ufficio: “È possibile tentare di raggiungere un maggiore equilibrio del sistema dei delitti dei pubblici ufficiali contro la Pa, ma mi piacerebbe che questa discussione riguardasse anche le lacune normative che ostacolano le indagini, come quelle rivelatesi nella disordinata stagione del massiccio ricorso ai finanziamenti edilizi e pandemici”.

“Il crimine mafioso – dice ancora Melillo – è largamente proiettato verso il condizionamento corruttivo della Pa e il controllo di sempre più estese aree del tessuto produttivo.

L’intera architettura del sistema delle frodi fiscali e delle false fatturazioni ormai ruota intorno a circuiti societari largamente controllati da camorra, ‘ndrangheta e Cosa Nostra”.

Rispetto alla nuova presidente della commissione Antimafia Colosimo, “abbiamo avuto un primo e assai positivo contatto.

È stata eletta dal Parlamento e avrà tutta la nostra collaborazione”.

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