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Gianna Fregonara e Monica Guerzoni (Corriere della Sera): «Chiusura scuole, ora bisogna ristorare le famiglie»

«Adesso che la decisione di richiudere le scuole è stata presa, chi si occuperà di ristorare i ragazzi e le famiglie?» Sul Corriere della Sera Gianna Fregonara e Monica Guerzoni partono da questa domanda per ricordare che «da lunedì ci sarà un problema imminente che attende una risposta dal governo: come se la caveranno le famiglie alle prese di nuovo con la Dad, con i bambini confinati al computer e i genitori al lavoro o in smart working»?

«La ministra Gelmini ha promesso che aiuti e interventi per 200 milioni arriveranno con il Decreto sostegno – scrivono -. Ma le misure servono da subito per permettere alle mamme e ai papà di riorganizzare le proprie vite familiari e lavorative. Ed è giusto aspettarsi la stessa attenzione che c’è stata per i ristori stanziati a beneficio delle attività economiche».

«La pandemia ci ha insegnato che le scuole è più facile chiuderle che riaprirle, discorso specularmente valido anche per i bar, i ristoranti, i negozi, le piscine o le palestre. Ma se questi ultimi vengono ristorati, alle famiglie viene chiesto di arrangiarsi».

«Nei partiti e al vertice degli enti locali c’è anche chi spinge per tenere chiuse le scuole e aperte le attività, tanto che nella cabina di regia di lunedì con il premier alcuni ministri hanno dato battaglia perché lo stop alla didattica in presenza fosse vincolato alla serrata dei negozi».

«Fallito il lodevole tentativo, il problema resta, anche perché i comportamenti virtuosi che a scuola si rispettano nei momenti di svago si allentano. E certo non basta chiudere medie o superiori per evitare che i ragazzi nel pomeriggio si incontrino e si assembrino».

«Per chiedere a genitori e studenti un altro miglio di resistenza è dunque auspicabile che il governo spieghi il percorso, i tempi delle misure e quelli delle riaperture. Non basterà promettere che anche questo giugno saranno tutti promossi».

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