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Franco Locatelli (Presidente Consiglio Superiore delle Sanità): «Nessun dato fa prevedere un nuovo lockdown»

Intervistato da Margherita De Bac (Corriere della Sera), Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, dice che non vi sono attualmente dati che facciano prevedere un nuovo lockdown nel nostro Paese: «Non ritengo vi siano elementi che possano indirizzarci a prevedere un prossimo, nuovo lockdown, né tantomeno un lockdown da realizzarsi in un tempo così definito, ma ancora relativamente lontano, quale le festività natalizie».

«Sarà determinante – aggiunge Locatelli – quello che ognuno di noi nei comportamenti individuali sarà in grado di fornire come contributo per evitare che l’incremento di nuovi casi giornalieri assuma un andamento esponenziale sfuggendo al controllo».

Siamo ancora in tempo per invertire la marcia? «Sì, siamo certamente in tempo, ma dipende da come i singoli cittadini e, insieme, come Paese, siamo disposti a fare, perché questo possa avvenire. È quindi fondamentale che tutti, nessuno escluso, facciano quanto è nelle proprie possibilità per limitare la diffusione del virus. Non ci possiamo proprio più permettere deviazioni dalle buone regole».

Qual è il dato più preoccupante? «La ripresa della curva epidemica coinvolge tutte le regioni con maggior concentrazione in alcune. Guardiamo ad esempio Lombardia, Campania e Piemonte. Sono numerosi i focolai sparsi nel Paese. È prioritario identificarli e interrompere le catene di trasmissione per limitarne appunto la propagazione. È chiaro che quanto più elevato è il numero di focolai e la dimensione numerica dei nuovi casi, tanto più impegnativo o addirittura impossibile diventa il compito dei dipartimenti di prevenzione».

I trasporti hanno favorito la crescita dell’epidemia? «I mezzi di trasporto, soprattutto in alcune ore del giorno, certamente rappresentano un potenziale luogo dove possono formarsi assembramenti, da evitarsi nel modo più assoluto».

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