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Francesco Vaia (direttore Inmi Lazzaro Spallanzani Roma): «Il virus c’è ancora, ma dobbiamo tornare a vivere grazie all’estate»

Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale delle malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, ha scritto in un post su Facebook, ribadendolo in un’intervista a “Il Messaggero”, come sia necessario riaprire, anche grazie al clima più favorevole dell’estate.

«Dobbiamo tornare a vivere. E visto che all’aperto le probabilità di trasmettere il virus si riducono, se si rispettano le distanze e si usano le mascherine, allora è venuto il momento di una graduale ripresa delle attività ricreative, culturali ed economiche».

Vaia ritiene che bisogna seguire i suggerimenti dell’Ecdc, per prendere le misure contro il Covid-19 e tornare lentamente a una nuova normalità. «Serve un nuovo equilibrio tra protezioni e normalità. Facciamo questo tipo di ragionamento: siamo in una fase in cui anche l’Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) dice che possiamo conquistare nuovi spazi socialità. Allora anche noi dobbiamo fare in modo che la nostra società riapra sempre di più, sia pure in modo graduale. Pensiamo a un pendolo che oscilla: dobbiamo trovare il punto di equilibrio tra la sicurezza sanitaria e il ritorno a una vita normale, per i cittadini, ma anche per le imprese».

Nel suo appello l’esperto si rivolge anche ai sindaci, che «sono il tessuto connettivo del nostro Paese. Anche da loro deve partire una spinta perché l’Italia torni a respirare. All’aperto molte attività possono essere consentite, ma servono comunque ragionevolezza e organizzazione. Nei parchi e nelle aree pubbliche si possono ricostruire occasioni di ritorno alla vita normale. Dobbiamo sfruttare l’opportunità che ci offrirà la bella stagione e che ci consentirà di restare all’aperto molto più a lungo. Dunque, all’interno di questi spazi, bisogna prevedere aree ben strutturate, in cui i cittadini possano ritrovare anche la loro serenità. Cittadini depressi e chiusi in casa per sempre hanno anche un sistema immunitario peggiore, difese peggiori».

«Sia chiaro, il virus c’è ancora, non è scomparso. Ma all’aperto, nel rispetto delle regole del distanziamento e dell’utilizzo della mascherina, si devono individuare possibilità di svago, di praticare sport, di offerta di eventi culturali. Anche aree di ristoro», conclude il direttore sanitario dell’Istituto nazionale delle malattie infettive dello Spallanzani.

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