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[L’intervento] Il premier Mario Draghi: «Il Sud non può perdere questi soldi. Aiuteremo le donne che lavorano. Il PNRR funzionerà perché parte dal basso»

Ecco di seguito l’intervento del presidente del consiglio Mario Draghi alla firma del Patto per Napoli, un intesa con Regione, Comune e Governo che vale circa 1,2 miliardi di euro. “Lo Stato si impegna a versare le risorse in venti anni per risanare i debiti cittadini e rilanciare il capoluogo campano”.

“I Comuni sono al centro della prospettiva di sviluppo che abbiamo per l’Italia. I Comuni sono i principali enti attuatori del PNRR. Il Governo vuole metterli in condizione di poter programmare con maggiore serenità la crescita delle loro comunità”.

Ecco l’intervento integrale del premier.

Urgenza, determinazione, unità e umiltà

“Il Patto per Napoli coincide con il programma di investimenti più significativo nella storia recente del Mezzogiorno.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina infatti circa il 40% delle sue risorse al Sud. Almeno il 40% delle sue risorse al Sud.
L’obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili.
Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio”.

“Per far ripartire il processo di convergenza, fermo da quasi 50 anni, dobbiamo superare quegli ostacoli – finanziari, istituzionali, culturali. Siamo bravissimi ad analizzare tutti gli ostacoli che ci sono e ci sono stati. Tutti questi ostacoli che hanno frenato Napoli e il Sud in questi decenni.
Dobbiamo ammettere l’esistenza di una “questione meridionale”, ma dobbiamo allo stesso tempo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni.
Dobbiamo affrontarla con urgenza, determinazione, unità e umiltà.
Perché l’Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese”.

Napoli si apra al mondo

“I punti di forza da cui ripartire sono molti. Penso all’agroalimentare, al turismo, alla moda – le cui eccellenze sono il vanto di questa città. Ma anche all’aerospazio, all’industria dell’automobile, al digitale. Il polo universitario di San Giovanni a Teduccio, creato nel 2016 con il contributo decisivo dell’Università Federico II, ha permesso a tanti giovani di liberare il proprio talento. Napoli sa dare il meglio di sé quando si apre al mondo.
Quando combina la sua centenaria tradizione alla curiosità e all’innovazione”.

Il Sud tornerà a correre

“Il PNRR migliora la connettività di Napoli e di tutto il Sud.
Destiniamo 241 milioni di euro al Porto, di cui 130 al prolungamento e al rafforzamento della diga Duca d’Aosta. Completiamo le tratte ferroviarie ad alta velocità Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria. Riduciamo di 80 minuti il tempo di percorrenza tra Salerno e Reggio Calabria e di un’ora e mezza la tratta da Napoli a Bari. Impieghiamo 136 milioni nella Zona Economica Speciale della Campania per migliorare l’efficienza di porti e aree industriali.
Investiamo sul trasporto pubblico locale, per ridurre il traffico e migliorare la qualità dell’aria. Solo il 10% dei cittadini meridionali usa il trasporto pubblico locale – circa la metà degli abitanti del Centro-Nord.
A Napoli, investiamo sulla metropolitana, sulla rete tranviaria, sugli autobus.
Sperimentiamo una nuova concezione di mobilità urbana, basata sulla sostenibilità e sulle tecnologie digitali”.

Investimenti sul patrimonio culturale

“Napoli si è classificata prima nella graduatoria dei progetti di mobilità sostenibile “MaaS”. La città vuole essere protagonista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – e il Governo intende sostenerla. Napoli e la Campania sono conosciuti in tutto il mondo per lo straordinario patrimonio culturale, questo patrimonio comprende ben sei siti materiali considerati Patrimonio dell’Umanità. Il PNRR prevede un importante intervento su Palazzo Fuga, il Real Albergo dei Poveri. Si tratta di uno dei 14 investimenti strategici per recuperare complessi di elevato valore storico e architettonico che hanno bisogno di radicali azioni di tutela”.

“Al progetto di Napoli sono assegnati 100 milioni di euro che garantiscono la ristrutturazione del Palazzo dopo trent’anni di tentativi inefficaci.
Voglio ringraziare in particolare il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, per l’attenzione che dedica a questo e a tutti gli altri progetti”.

I soldi per il Sud non andranno perduti

“Interveniamo anche per il miglioramento dell’edilizia residenziale pubblica.
A Ponticelli realizziamo il nuovo eco-quartiere con 104 nuovi edifici, e riqualifichiamo le aree verdi e i comuni del ‘Lotto 10’ in via Scarpetta. Ristrutturiamo il Rione San Francesco nella zona di Capodichino.
Destiniamo 30 milioni a due progetti presentati dal Comune nei quartieri di Marianella e Chiaiano. I finanziamenti pubblici sono una condizione necessaria, non sufficiente, per il rilancio del Sud. Il PNRR richiede a tutti noi un salto di qualità nella gestione della spesa. Il Piano va completato entro il 2026. Non possiamo lasciare che questi soldi vadano perduti o sprecati, come purtroppo è accaduto in passato ad altri, a molti fondi europei”.

Troppo poche le donne che lavorano, mancano opportunità

“Dobbiamo poi saper investire su chi è stato lasciato ai margini della vita economica. Mi riferisco in particolare alle donne e ai giovani, le cui difficoltà a trovare un lavoro ben pagato sono allo stesso tempo una causa e una conseguenza dei ritardi di crescita del Mezzogiorno. Nel 2020, il tasso di occupazione delle donne in età lavorativa era di appena 35,1% al Sud, a fronte del 62% nel Centro-Nord.

Allarme giovani

“Nel Mezzogiorno, il tasso di disoccupazione giovanile era del 35% – al Nord del 15%. L’assenza di opportunità ha portato a un’emigrazione massiccia: si stima che, tra il 2002 e il 2020, oltre un milione di persone abbia lasciato il Sud, di cui circa il 30% laureate. Il nostro impegno è promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e dare ai giovani l’opportunità di coltivare i loro sogni nella propria terra, se lo desiderano. Il PNRR incentiva le aziende che vogliono partecipare ai bandi a impiegare una quota significativa di giovani e donne. È un primo segnale, a cui devono seguirne molti altri – sia dal settore pubblico ma anche dal privato”.

Togliere i ragazzi dalla strada

“Il PNRR ci impone inoltre di difendere la cultura della legalità. La città di Napoli ha saputo rispondere alla criminalità con progetti e idee.

Il Rione Sanità, che visiterò oggi, è il simbolo di una comunità che sa organizzarsi per togliere i ragazzi dalla strada, dare una speranza ai suoi giovani. Il Governo non intende tollerare infiltrazioni mafiose nella gestione dei soldi del PNRR. Voglio ringraziare la Guardia di Finanza, la magistratura e in particolare la Corte dei Conti per il lavoro che svolgono e continueranno a svolgere per il contrasto alle frodi. Spendere bene e con onestà è un obbligo che abbiamo verso l’Europa, ma soprattutto verso i nostri cittadini”. 

Il PNRR parte dal basso

“Il PNRR è un’opportunità storica per affrontare molti dei problemi rimasti irrisolti nel Paese. E di farlo a partire dalle richieste delle comunità, con soluzioni e proposte condivise. Perché troppo spesso nella storia d’Italia, i cittadini hanno sentito le istituzioni lontane e hanno percepito i progetti di sviluppo – soprattutto quelli più imponenti – come qualcosa imposta dall’alto. In questo il PNRR è diverso, perché parte dal basso, dai progetti che i Comuni, le Regioni e gli altri enti attuatori presentano. Con il PNRR, riduciamo la distanza tra istituzioni e cittadini, e costruiamo insieme il futuro che vogliamo per la nostra collettività. Per farlo, serve entusiasmo, ingegno, immaginazione.
La stessa materia di cui è fatta Napoli”.

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