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Dal PNRR destinati all’Abruzzo 3,2 miliardi per la transizione ecologica, le infrastrutture e la ricerca | L’analisi di Banca d’Italia

Analizzando l’esito dei bandi e i decreti per l’attribuzione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), alla data del 7 dicembre 2023 risultavano assegnati a soggetti attuatori pubblici 3,2 miliardi per interventi da realizzare in Abruzzo, il 2,9 per cento del totale nazionale.

In rapporto alla popolazione le risorse assegnate sono superiori alla media italiana (2.525 euro pro capite contro 1.902); con riferimento alle missioni in cui si articola il Piano, particolare rilevanza assumono quelle dedicate alla rivoluzione verde e transizione ecologica (missione 2), alle infrastrutture per la mobilità sostenibile (missione 3) e all’istruzione e ricerca (missione 4).

È quanto riportato dal Rapporto 2023 di Bankitalia su ‘L’Economia in Abruzzo’ presentato oggi a L’Aquila.

Per quasi il 40 per cento delle risorse assegnate la responsabilità di gestione fa capo a operatori nazionali (enti pubblici e società partecipate), un valore in linea con la media delle aree di confronto; tra le amministrazioni locali il ruolo di maggiore rilievo spetta ai Comuni, competenti per il 32 per cento degli importi (26 nel Mezzogiorno e 25 in Italia).

Lo scorso 8 dicembre il Consiglio dell’Unione europea ha approvato la proposta di revisione del Pnrr, con la quale è stata introdotta una nuova missione (missione 7, REPowerEU) e sono state modificate o cancellate quelle esistenti.

In Abruzzo, gli investimenti non più ricompresi nel Piano ammontano a poco meno di 1 miliardo (circa il 30 per cento delle assegnazioni totali, più che a livello nazionale), concentrati nell’ambito degli investimenti sulla rete ferroviaria e in quello della tutela del territorio.

Per gli interventi che richiedono l’esecuzione di lavori o la fornitura di beni o servizi, la fase successiva a quella dell’assegnazione delle risorse è costituita dallo svolgimento delle gare di appalto.

Nel periodo 2020-23 le Amministrazioni pubbliche hanno bandito gare relative al Pnrr che insistono sul territorio regionale per un importo stimato di circa 1,8 miliardi (pari al 3,4 per cento delle gare nazionali e a circa i due terzi delle risorse destinate alla regione per le quali è richiesta una procedura di affidamento); risulta aggiudicato il 49 per cento delle gare, rappresentative del 46 per cento degli importi.

I bandi aventi ad oggetto la realizzazione di lavori rappresentavano in regione la quota più significativa del totale di quelli pubblicati.

Le risorse del Pnrr hanno sostenuto anche gli investimenti delle amministrazioni locali rivolti alla digitalizzazione dei processi produttivi interni e dei servizi offerti all’utenza.

Il 78 per cento dei Comuni della regione ha aumentato la spesa per investimenti informatici nel biennio 2021-22 rispetto a quello precedente (il 66 per cento in Italia), anche grazie alla disponibilità dei fondi del Pnrr.

Questi ultimi hanno contribuito per il 49 per cento alla spesa informatica dei Comuni della regione, al di sopra della media italiana e di quella del Mezzogiorno (rispettivamente 31 e 36 per cento).

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