In Italia esistono «24 protocolli di immunizzazione differenti» che secondo quanto afferma il microbiologo Andrea Crisanti, creano «una confusione inestricabile che rende difficili gli studi su livello e durata della protezione».
Secondo Crisanti, infatti, sono stati fatti troppo mix con i vaccini ed è difficile stimare quando duri effettivamente la protezione dal virus. «In Italia e in altri Paesi, non tutti, sono stati fatti quattro vaccini diversi come prima dose (Pfizer, Moderna, AstraZeneca e J&J, ndr) e come seconda dose tre: quattro per tre, dodici combinazioni possibili», ha osservato in un’intervista al Fatto quotidiano.
Gli effettivi nuovi contagi di Covid in Italia potrebbero essere tra i 50 e 70mila al giorno. «Lo dice il numero dei decessi, che in media avvengono a 15-20 giorni dall’infezione», ha spiegato il professore di Microbiologia dell’Università di Padova in un’intervista a Il Fatto Quotidiano. «Se abbiamo 80/100 decessi negli ultimi 4-5 giorni vuol dire che 15-20 giorni fa i contagi non erano 8/9 mila, ma perlomeno 35/40 mila. Da allora è probabile che siano saliti, fino ai 50 o 70 mila casi che vediamo in altri Paesi Ue».
«La mortalità del Covid oggi è circa il 2 per mille in una popolazione con il 70/80 per cento di vaccinati, era l’1 per cento ed è scesa di quattro/cinque volte», ha osservato Crisanti, «bisogna dividere i decessi per due e moltiplicare per mille. E poi c’è l’uso sconsiderato dei tamponi rapidi, che sottostimano, hanno una sensibilità che a seconda dell’operatore e del test utilizzato va dal 50 al 70 per cento; quindi, dà fino al 50 per cento di falsi negativi. Così mandano in giro persone infette».
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