Il sistema finanziario italiano a fine 2024 presenta pochi rischi ma “l’alto livello del debito pubblico e la bassa crescita potenziale aumentano la vulnerabilità del Paese agli sviluppi del quadro internazionale e a mutamenti nella percezione e nell’attitudine al rischio da parte degli investitori”. Questa la principale conclusione cui arriva la prima relazione annuale del Comitato per le politiche macroprudenziali, la nuova Autorità indipendente di cui fanno parte i vertici delle varie Autorità nazionali che contribuiscono, a vario titolo, alla stabilità finanziaria (Bankitalia, Consob, Ivass e Covip).
Il Tesoro partecipa senza diritto di voto. Il Comitato per le politiche macroprudenziali ha alcuni poteri tra i quali le segnalazioni al Parlamento e al Governo su misure, anche normative, per la salvaguardia del sistema. La relazione annuale aggiunge sul tema della vulnerabilità che “politiche di bilancio responsabili riducono l’esposizione dell’Italia a possibili episodi di contagio associati a tensioni provenienti dall’estero”.