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La mossa di Cassa Depositi e Prestiti: offerta non vincolante per aggiudicarsi all’asta Borsa Italiana

La partita per aggiudicarsi Borsa Spa all’asta competitiva organizzata dal London Stock Exchange sta entrando in una fase decisiva.

Si è mossa ufficialmente la Cassa depositi e prestiti con una nota, spiegando che “i consigli di amministrazione di Cdp e Cdp Equity hanno deliberato di procedere assieme a Euronext per la presentazione di un’offerta non vincolante per Borsa Italiana”.

E in parallelo la confederazione europea dei listini a guida francese ha diramato una nota nella quale conferma quanto milanofinanza.it sta ha scrivendo da mesi.

Infatti “Euronext conferma di essere attualmente in trattativa con Cassa Depositi e Prestiti per presentare un’offerta al London Stock Exchange Group plc per l’acquisizione del business e delle principali attività operative di Borsa Italiana”.

All’asta partecipano anche gli svizzeri di Six, che hanno confermato la loro presenza e Deutsche Boerse.

La deadline, inizialmente fissata per l’11 settembre, è stata spostata a lunedì 14 su richiesta di alcuni concorrenti, per permettere di definire meglio le proposte dopo una diligence iniziale.

La forchetta di prezzo per tutto il gruppo Borsa Spa va da 3,3 miliardi minimi fino a circa 3,7 miliardi.

Gli inglesi hanno attese più alte, attorno a 4 miliardi di euro, che gli svizzeri potrebbero incontrare.

Ma alla cordata italo-francese, secondo quanto risulta a milanofinanza.it, è pronta ad aggregarsi Intesa Sanpaolo assieme ad altri investitori istituzionali quali fondi pensione e assicurazioni.

Intanto anche Deutsche Boerse, che finora è rimasta defilata, ha scelto i suoi advisor per avanzare una proposta sull’asset italiano.

Gli interessi attorno a Borsa Spa, la grande preda, si fanno sempre piùevidenti. “Questo interesse testimonia il valore di Borsa”, spiega a milanofinanza.it Giulio Centemero, capogruppo del Carroccio alla Commissione finanze della Camera.

“Come Lega abbiamo seguito passo a passo il dossier proprio per tale motivo. L’auspicio è che i futuri azionisti garantiscano autonomia, investimenti, semplificazione e attraggano investitori e nuova liquidità per le nostre imprese”. Intanto è arrivato in Italia l’amministratore delegato di Euronext, Stephane Boujnah. Il ceo della confederazione che riunisce sei listini in Ue è stato a colloquio con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, diventato grande sponsor della cordata, per fare il punto sulle trattative fra Italia e Francia quanto a prezzo da proporre per rilevare Borsa Spa e la governance del futuro assetto della stessa holding Euronext nel caso la cordata risulti vincitrice dell’asta.

Non a caso il ministro dell’Economia in persona, Roberto Gualtieri, è intervenuto in settimana sul tema spiegando che “il mio auspicio è che Borsa Italiana trovi la sua collocazione strategica all’interno del Mercato Unico e dell’Eurozona, con partner industriali e finanziari che possano sostenere e rinforzare al meglio il progetto di un mercato di capitali unico a livello europeo. Solo così saremo in grado di sbloccare il reale potenziale, per imprese e investitori, di un mercato dei capitali pienamente integrato ed efficiente”.

La confederazione dei sei listini Ue, guidata dal ceo francese Stephane Boujnah, è una public company in cui la Cassa francese detiene l’8%. Il titolo viaggia attorno a 100 euro per azione dai 75 di inizio 2020 per 7,12 miliardi di capitalizazione. E a maggio ha staccato 1,59 euro di dividendo. Euronext è fra l’altro un titolo nel quale hanno investito direttamente o attraverso fondi, anche gruppi bancari italiani quali Intesa Sanpaolo e Unicredit.

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