Nel 2024, anno di massima espansione della spesa, il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia dovrebbe generare circa 300.000 occupati addizionali, pari all’1,7 per cento dei lavoratori dipendenti del 2019. E’ la stima di una analisi pubblicata nei Quaderni di economia e finanza della Banca d’Italia, intitolata “L’occupazione attivata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e le sue caratteristiche”.
Il lavoro cerca di quantificare l’occupazione aggiuntiva generata dal Pnrr e descrive quali competenze saranno maggiormente richieste, offrendo alcune considerazioni sulle potenziali difficoltà di reclutamento della manodopera necessaria a soddisfare la domanda attivata dal piano.
Secondo lo studio, l’aumento dell’occupazione dovrebbe risultare maggiore nelle costruzioni, ma interessare anche altri comparti di minore dimensione e a maggiore intensità tecnologica. Inoltre, domanda aggiuntiva dovrebbe essere più concentrata in settori che impiegano personale altamente qualificato, il cui reclutamento potrebbe essere più difficoltoso.