“Secondo i dati recenti, ancora insufficienti a tracciare un quadro completo e affidabile, l’attività economica faticherebbe a recuperare slancio nello scorcio di quest’anno”.
Lo ha sottolineato il vice capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia Andrea Brandolini in audizione sulla manovra.
“In prospettiva la riduzione dei tassi di interesse e il recupero del potere d’acquisto delle famiglie potranno fornire un impulso positivo all’economia”.
Tuttavia alla luce dei nuovi dati, “in assenza di una significativa accelerazione dell’attività economica nella parte finale di quest’anno, la crescita del prodotto prefigurata nel Psbmt per il biennio 2024-25 appare più difficile da conseguire”.
“Anziché procedere uniformemente su tutti i capitoli, sarebbe opportuno selezionare le politiche e i processi interessati dai tagli e dalle rimodulazioni sulla base di specifiche analisi.
In questo modo si preserverebbe la qualità dell’azione pubblica e si eliminerebbero le politiche non più efficaci”.
Lo si legge nel testo dell’audizione sulla manovra alle commissioni riunite Bilancio del vice capo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Andrea Brandolini.
Secondo Brandolini, “l’intervento andrebbe visto nel contesto del programma pluriennale di analisi delle attività (la spending review propriamente detta) avviato nel 2023 e volto a riqualificare la spesa delle Amministrazioni centrali e, in prospettiva, di tutta la pubblica amministrazione”.
L’approccio della manovra sulle detrazioni “può rivelarsi efficace nel ridurre l’ammontare delle spese fiscali, rispetto al tentativo di intervenire selettivamente solo su alcune.
Tuttavia, il disegno basato su soglie fisse per scaglioni di reddito genera inevitabilmente discontinuità che a regime potrebbero essere significative e compromettere l’equità del prelievo”.
Lo afferma il vice capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia Andrea Brandolini in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“La scelta alternativa di fissare un tetto alle detrazioni che sia funzione il più possibile continua del reddito lordo dichiarato eviterebbe di creare salti nel profilo delle aliquote marginali effettive.
– prosegue – Inoltre, la differenziazione dei tetti al totale della spesa detraibile in base al numero di figli ne accresce la complessità e rischia di creare una sovrapposizione rispetto alla redistribuzione operata attraverso l’Assegno unico universale”.
L’instabilità normativa e l’innalzamento dell’aliquota di prelievo sulle criptoattività dal 26% al 42% “potrebbero indurre i soggetti che avevano scelto di adempiere ai propri obblighi dichiarativi e fiscali a tornare a occultare le proprie attività, ad esempio trasferendole presso operatori extra-Ue”.
Lo sottolinea il vice capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia Andrea Brandolini in audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Bankitalia evidenzia inoltre che con l’eliminazione di qualsiasi soglia di applicazione della digital tax, l’Italia diventerebbe il primo paese dell’Ue, “andando a colpire anche piccole e medie imprese”.