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Andrea Agnelli (presidente Juventus): «La pandemia rischia di far sparire i club. Il calcio è cambiato, bisogna cambiare governance»

Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha inviato una lettera agli azionisti, a corredo della relazione finanziaria al 30 giugno 2020.

Il numero uno del club spiega i futuri passi che verranno intrapresi per affrontare le sfide del futuro, anche alla luce dell’impatto che la pandemia ha avuto sullo sport in generale e sul calcio in particolare.

“Tutte le voci di fatturato hanno registrato incrementi in doppia cifra percentuale ad eccezione di una: i diritti televisivi, sia delle competizioni italiane sia di quelle europee – scrive Agnelli – bene ricordare che tali introiti non vengono trattati direttamente dai club, ma sono licenziati, per leggi e regolamenti, collettivamente attraverso la Lega di Serie A e la Uefa”. Questo uno dei passaggi più importanti della lettera, che prosegue: “Le scadenze contabili non devono tenere in considerazione elementi dirompenti quali la pandemia di Covid-19, i drastici tagli (temporanei o definitivi) su alcune voci di ricavo o la riduzione di alcuni costi, in larga parte temporanei. Esse segnano una linea di demarcazione temporale che consegna l’esercizio 2019-2020 agli archivi. E la fotografia che ne risulta è un chiaroscuro di complessa interpretazione”.

Agnelli nella missiva ha voluto sottolineare che “da tempo, in questa ed altre sedi, abbiamo segnalato l’asimmetria di un sistema che pone il rischio imprenditoriale sui club, i quali sostengono tutti i costi del sistema, ma assegna ad altri soggetti una parte rilevante del controllo e, quindi, della generazione degli introiti”.

“Non si tratta di una critica o di una sorpresa ma di uno spunto di riflessione per il futuro: il sistema è costruito in questo modo per garantire meccanismi di mutualità dal vertice della piramide calcistica verso la base. Tuttavia, i segnali di contrazione e qualche inefficienza gestionale, già evidenti negli anni scorsi, rischiano oggi di trasformarsi in un danno evidente per coloro che vogliono contribuire all’evoluzione di tutto il movimento calcistico e, al contempo, garantire un’adeguata remunerazione del capitale investito”.

“Il principio cardine dell’impresa moderna è il controllo delle risorse per le quali si assumono oneri e rischi. La separazione di questo bilanciamento è percepita come innaturale, forzata”.

Il presidente ha poi precisato che “è un tema di governance, che gli effetti della pandemia stanno mettendo a durissima prova, minacciando la stessa sopravvivenza dei club, che quei rischi affrontano, senza disporre degli strumenti che consentirebbero loro di mitigarli. Juventus intende contribuire a questa riflessione in modo attivo, nella consapevolezza del proprio dovere di porre correttivi sul modello di sviluppo della società. Infine, Agnelli ha concluso ringraziando le istituzioni nazionali e internazionali, sportive e non, le cui decisioni hanno permesso lo svolgimento di tutte le competizioni per il club. “A tutti loro va il mio più sentito grazie”.

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