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Tony Blair (Ex premier britannico): «Passaporti vaccinali internazionali per tutti. E ricominceremo a vivere»

«Passaporti vaccinali internazionali per tutti. L’Europa faccia meno calcoli politici, cambi idea sul vaccino AstraZeneca. E non è stata la Brexit a dare un tale vantaggio al Regno Unito», con già quasi 21 milioni di inoculazioni anti coronavirus. Lo dice l’ex premier britannico Tony Blair, in una intervista con Antonello Guerrera su Repubblica.

Capelli lunghi da guru causa lockdown dal 3 gennaio, 67 anni e in odore di un ruolo governativo proprio sui vaccini, l’ex leader laburista ha le idee chiare. Blair, perché è convinto della soluzione dei passaporti vaccinali per riaprire la società post Covid? «Mi sembrano inevitabili per ricominciare a vivere. Certo, lo “status Covid” per ognuno di noi avverrà non solo attraverso i vaccini, ma anche l’uso diffuso di test sempre più rapidi ed efficienti. Ma l’importante è coordinarsi subito a livello internazionale per avere un sistema condiviso».

Cosa risponde a chi definisce i passaporti vaccinali discriminatori? «Mi pare bizzarro. Chiunque, appena ritornati a una “normalità”, vorrà essere sicuro degli ambienti pubblici che frequenterà. Grandi eventi come concerti o partite allo stadio con i tifosi non potranno ripartire senza simili certificazioni. Ognuno è libero di fare la sua scelta. Ma mi pare chiaro che ciò avrà delle conseguenze».

Anche per entrare al pub o al ristorante servirà una “certificazione vaccinale”, secondo lei? «Credo che molti clienti concorderebbero. Ho parlato l’altro giorno con titolari di agenzie di viaggio e crociere: mi hanno detto che il 98% dei loro vacanzieri ha chiesto i passaporti vaccinali per coloro a bordo, come condizione primaria. Lo stesso potrebbe avvenire per pub e ristoranti. Ma dovrà essere coordinato dai governi».

Nella Ue si discute ancora del vaccino Oxford-AstraZeneca e delle sue limitazioni, come agli over 65 in Italia, Germania e Francia. Per Macron è “pressoché inutile”. Che idea si è fatto? «I dati veri che ci arrivano dalle somministrazioni in Scozia e Inghilterra dicono il contrario: il vaccino di Oxford sembra straordinariamente efficace sugli anziani».

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