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A rischio un terzo del fatturato, Swarovski taglia tutto per la crisi. Il ceo Robert Buchbauer: «Doloroso ma necessario»

Swarovski affronta una nuova era. 

L’azienda austriaca potrebbe perdere fino ad un terzo delle sue vendite nell’anno a 2 miliardi di euro a causa l’impatto della crisi del coronavirus e del suo piano di ristrutturazione.

Tra i piani a breve termine del gruppo non è esclusa la quotazione in borsa o l’alleanza con un partner strategico per l’iniezione di capitale. 

“È molto doloroso per tutti, ma dobbiamo agire come avremmo dovuto intraprendere anni fa”, ha affermato Robert Buchbauer, ceo di Swarovski (nella foto).

Il manager ha spiegato che l’azienda deve rifocalizzarsi, e per questo tagliere spese e costi laddove c’è poco margine di profitto. 

Il gruppo taglierà anche la propria rete di negozi fisici, che superano i 3 mila punti vendita. 

Swarovski implementerà tutti questi cambiamenti in un periodo da due a tre anni.

Inoltre, l’azienda austriaca ha annunciato lo scorso giugno il licenziamento di 600 dipendenti nell’ambito del suo piano di ristrutturazione.

Fondata nel 1895, i piani di Swarovski dovevano crescere tra il 4% e il 5% prima della pandemia. 

L’azienda ha realizzato un fatturato di 2,7 miliardi di euro lo scorso anno e impiega 29 mila dipendenti in tutto il mondo. 

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