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Stefano Bonaccini (governatore Emilia Romagna): «L’Italia non rinunci al Mes. Servono al Sud per migliorare la sanità»

“La mia preoccupazione non è certo che troppe risorse vadano al Mezzogiorno, ma che quei soldi restino nei ministeri de dopo tre anni non siano spesi”: così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della conferenza delle Regioni in una intervista al Mattino di Napoli.

“Proprio perché servono molte risorse per adeguare il nostro sistema sanitario, a partire dai territori dove questo è più fragile, chiedo al Governo di non rinunsicare alle risorse del Mes: servono a tutto il paese, anzitutto al Mezzogiorno dove i cittadini meritano le stesse strutture e gli stessi servizi che predtendo per Bologna”.

Nel Nord “si concentra gran parte dell’attività produttiva del Paese ed è indispensabile che nell’azione di governo ci siano politiche per la manifattura e per l’export se vogliamo ripartire”.

“Ma il Nord da solo non basta: l’Italia, se vuole essere competitiva, deve mettere al centro il lavoro tanto al Nord quanto nel Mezzogiorno”.

Lo dice in un’intervista a Il Messaggero Stefano BONACCINI, presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia-Romagna.

“Serve un piano nazionale di investimenti pubblici”.

E in quest’ottica i fondi dell’Europa devono essere una leva decisiva. Non a caso, insieme al Recovery Fund, da mesi insisto che non possiamo rinunciare al Mes”, anche perché “serviranno molte risorse per adeguare il nostro sistema sanitario”.

Il Recovery Fund “è un’opportunità storica”, il Governo ha incassato “un risultato importantissimo”.

Il divario territoriale da colmare “è una delle questioni di fondo da aggredire. Come Regioni stiamo chiedendo al Governo di renderci protagoniste sia della programmazione che dell’utilizzo di questi fondi”. 

BONACCINI propone di lavorare insieme, individuando, tra le priorità, sanità, scuola, ambiente e territorio, innovazione, digitale e nuove tecnologie, semplificazione, infrastrutture.

Le Regioni “vengono sempre descritte come in perenne conflitto, ma non è così. Durante l’emergenza sanitaria, abbiamo preso all’unanimità la quasi totalità delle decisioni”.

“La politica deve ascoltare gente capace e competente. Colao mi ha fatto un effetto molto positivo, nel suo piano ci sono cose che potrebbero essere prese”.

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