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Scuola, Paolo Giordano (scrittore): “Nonostante i rischi il ritorno in aula è un appuntamento imprescindibile”

D’ora in poi – osserva lo scrittore Paolo Giordano gli insegnanti e il personale scolastico saranno la nuova prima linea. Insieme a loro, otto milioni di alunni e alunne su cui pesa lo stigma dell’asintomaticità verranno sottoposti a uno stress psicologico diverso, non necessariamente più lieve, dal momento che hanno capito benissimo di poter essere i vettori del virus verso genitori e nonni. Ma ribadire i rischi – prosegue Giordano – non contraddice la convinzione che quello di lunedì sia un appuntamento imprescindibile.

La situazione attuale è radicalmente diversa e radicalmente migliore rispetto a quella della scorsa primavera. Oggi siamo, in due parole, consapevoli e attrezzati. Ma è bene essere consapevoli che i focolai ci saranno, è probabile che saranno molti, eppure, non è detto che siano troppi. Ovvero: troppi in relazione alla totalità delle classi, delle scuole e della popolazione scolastica italiana, troppi rispetto alla capacità del sistema di monitorare e intervenire e assorbire. Una classe in quarantena o una scuola intera, o dieci scuole o anche cinquanta andranno pensate al cospetto di quegli otto milioni di studenti e della capacità del sistema sanitario pubblico.

E se qualche linea di trasmissione inaugurata in aula condurrà a un esito tragico, dovremo avere la freddezza di valutare anche questo sulla scala complessiva. Tutti gli ambiti della nostra esistenza si svolgono dentro un’incertezza statistica, ma avviene per lo più implicitamente, mentre adesso ce ne rendiamo conto. Il nostro cervello, per sua natura, è portato a ingigantire le anomalie, a non pensare in termini corretti dal punto di vista statistico; i media e politici, per lo più, rintuzzano questa sproporzione. Ecco, entriamo in una fase in cui sarebbe più assennato non farlo.

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