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Scuola: arrivano 6 miliardi per banchi, edilizia e nuovi prof

In tutto sono 2,9 i miliardi messi a disposizione dal Governo per il ritorno in classe degli studenti con l’avvio del nuovo anno scolastico, per un totale di oltre 6 miliardi stanziati dall’inizio del 2020. Un miliardo e 600 milioni è arrivato dal decreto rilancio; la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è riuscita poi ad ottenere altri 1,3 miliardi nello scostamento di bilancio a cui si sono aggiunti altri 300 milioni reperiti nelle ultime 48 ore. Se a queste somme si aggiungono i fondi precedentemente mobilitati tra Pon, fondi per l’edilizia scolastica e Cura Italia si arriva alla cifra record di oltre 6 miliardi. Con queste risorse il ministero dell’Istruzione mira a comprare banchi nuovi (il bando del Commissario Arcuri ne prevede 3 milioni al massimo), assumere docenti e personale Ata e acquisire – tramite gli enti locali che devono metterli a disposizione – nuovi spazi in cui poter far fare le lezioni.
Intanto il sottosegretario Peppe De Cristofaro oggi in Commissione Cultura alla Camera ha fatto sapere che alla rilevazione dei fabbisogni dei banchi monoposto e delle sedute standard avviata presso i dirigenti scolastici e che si è conclusa pochi giorni fa, hanno risposto 8088 istituzioni scolastiche su 8390. Il totale banchi richiesti è pari a 2 milioni e 400 mila. “La scuola può scegliere tra un banco monoposto con caratteristiche più tradizionali o una seduta più innovativa: sarà libera scelta della scuola, il ministero non intende imporre a nessuno il tipo di banco da preferire”, ha chiarito il sottosegretario.
Secondo indiscrezioni che riporta “Repubblica” le richieste del banco innovativo sarebbero state molto minoritarie, circa il 17% pari a circa 400 mila banchi mentre la gran parte delle scuole avrebbe optato per banchi e sedie tradizionali. L’altro tassello su cui il ministero vuole puntare per il rientro a settembre sono la creazione di classi meno numerose – per formare le quali è necessario però un numero maggiore di docenti e personale Ata – e l’acquisizione di nuovi spazi da adibire ad aule. I soldi che arriveranno dal Recovery Found potranno essere investiti proprio per dare vita a scuole nuove e innovative dal punto di vista della strumentazione didattica.
“Sapremo sfruttare questa enorme opportunità – ha detto in questi giorni la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – sono soldi importantissimi: una parte andrà nella direzione di diminuire il numero di alunni per classe e per fare un investimento in edilizia scolastica: servono strutture più belle e con arredi adeguati”. I sindacati della scuola però continuano a sostenere che mancano le condizioni per garantire alle scuole le risorse aggiuntive per far partire l’anno in sicurezza e che in alcune realtà non è neppure partita la ricognizione per sapere il fabbisogno in termini di personale da parte degli Uffici scolastici. “Speriamo questa non sia una indicazione dell’amministrazione centrale che vuole evitare problemi”, dice all’ANSA la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi.

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