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David Sassoli (Presidente Parlamento Europeo): «Possiamo avere una nuova Europa più equa, verde, digitale e proiettata al futuro»

“Oggi abbiamo di fronte a noi sfide impegnative. L’Europa che uscirà da questa emergenza non potrà più essere quella di prima. I fondi messi a disposizione ci danno la possibilità di progettare il futuro e di avere una nuova Europa più equa, verde, digitale e proiettata al futuro. Salvare il pianeta non può più essere un optional, si tratta di sviluppare buone pratiche e di far leva sulla lotta al cambiamento climatico per una maggiore sostenibilità economica”.    

Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervenendo all’evento “Dal Superbonus alla Finanza Green”, promosso da  Gbc Italia.    

“Attraverso il Green Deal l’Europa punta a diventare il primo continente a emissioni zero entro il 2050. Questo piano riguarda tutti i settori  dell’economia ma in particolare i trasporti, l’energia, l’edilizia. Nel quadro del Green Deal e di Next Generation Eu la Commissione sosterrà un grande piano di rinnovamento edilizio, la cosiddetta Renovation Wave”, ha  aggiunto il presidente, spiegando che “si tratta di raddoppiare il tasso di rinnovamento nei prossimi 10 anni per ridurre le emissioni, stimolare la ripresa e ridurre la povertà energetica”.    

“Entro il 2030 ben 35 milioni di edifici potrebbero essere ristrutturati, migliorando la qualità della vita dei cittadini e creando fino a 160 mila posti di lavoro perché con il Green Deal vogliamo aumentare i posti di lavoro. Nell’Ue gli edifici consumano circa il 40% dell’energia e rilasciano il 36% delle emissioni di gas serra associati ai consumi energetici ma ogni anno solo l’1% è sottoposto a lavori di ristrutturazione. Oggi quasi 34 milioni di europei non possono permettersi di riscaldare adeguatamente le loro abitazioni. Per questo le politiche pubbliche che promuovono l’efficienza energetica attraverso la ristrutturazione rappresentano una risposta concreta alla povertà energetica e al benessere dei più vulnerabili oltre che un risparmio a livello economico”, ha proseguito Sassoli.

“Bisogna promuovere politiche in grado di incentivare la circolarità e la sostenibilità dei materiali, di garantire l’occupazione e aiutare le Pmi a espandersi. In questo processo le istituzioni devono fare la loro parte fornendo adeguati sostegni economici e attirando investimenti  privati attraverso una strategia di finanza sostenibile. Oltre al Recovery Fund anche la politica di coesione può essere un valido strumento per sostenere le riforme legate all’efficienza energetica degli Stati membri e gli investimenti per la ristrutturazione degli edifici”, ha concluso. 

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