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Isaia Sales (la Repubblica): «Nei momenti peggiori Napoli si affida ai migliori»

«Nei periodi economici e sociali peggiori che Napoli si affida ad alcuni dei suoi uomini migliori». Lo afferma Isaia Sales, commentando l’elezione «plebiscitaria» di Gaetano Manfredi, ex rettore della università più grande del Mezzogiorno, che definisce «un intellettuale del fare, sobrio, antiretorico, poco incline alla scena mediatica».

«Dopo aver percorso per 10 anni la strada ribellistica con De Magistris» scrive su Repubblica, «la città si è affidata di nuovo alla competenza, alla discrezione, a una specie di civismo luterano dei diritti e dei doveri sempre minoritario ma sempre riscoperto nei periodi di massima difficoltà».

«Ora la domanda da porsi, senza girarci attorno, è questa: può una grande città come Napoli farcela da sola? Altre città italiane, alle prese con problemi d’identità e di prospettive produttive, hanno utilizzato occasioni e risorse pubbliche per potersi rialzare da momenti delicati. Perché ciò non può avvenire per Napoli? E se si guarda in Europa, come si fa ad ignorare che le trasformazioni urbane e produttive di Barcellona e di Berlino sono avvenute a seguito di massicci investimenti pubblici derivanti da strategie nazionali e non locali, grazie alle quali si sono ricollocate al centro delle loro rispettive nazioni? Napoli non può rialzarsi da sola».

«Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destina il 40% delle risorse al Sud, e non lo fa per generosità ma per obbligo: l’Italia ha ottenuto finanziamenti così cospicui perché, in base ai regolamenti europei sulle politiche di coesione, vengono aiutate di più le nazioni che presentano maggiori squilibri territoriali. Ma per le condizioni disastrose degli enti locali e di alcune regioni meridionali si rischia che i territori più bisognosi di sostegno non saranno in condizione di intercettare le risorse a loro destinate e spenderle. Napoli è l’emblema di questa paradossale situazione. on possiamo più permetterci di essere una nazione a metà».

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