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Linda Laura Sabbadini (direttrice Istat): «Parità di genere: serve crescita dell’occupazione femminile e maggiore attenzione nelle riforme»

«Quote rosa? Non mi piace usare questo nome, è un’azione anti-monopolitisca per limitare la gestione monopolista del potere. È uno degli strumenti che si possono utilizzare per raggiungere l’empowerment». Ma la «strategia dell’empowerment è più ampia. Bisogna mettere le donne nelle condizioni che cresca l’occupazione femminile e che non siano congelate nei loro talenti». Lo afferma Linda Laura Sabbadini, Chair Women20 direttrice centrale Istat, al webinar del Messaggero “Donne e lavoro: dal Piano un nuovo impegno per l’inclusione”.

Le quote rosa, «sì servono, servono assolutamente e l’esempio italiano ci dice che quando è passata la legge. Non solo abbiamo raggiunto un livello quantitativo, è migliorata la quantità, ma anche la qualità non solo delle donne, ma anche degli uomini. Il blocco dei licenziamenti e le misure che sono state prese hanno agito molto più nella difesa del lavoro maschile che nel lavoro femminile», sottolinea Sabbadini.

Sul Pnrr, aggiunge, «investendo il 57% del piano in particolare in transizione ecologia e digitale, questi sono settori in cui c’è una grande componente maschile, noi ci potremo trovare nella condizione che questo piano nella ripresa favorisca più gli uomini delle donne. C’è bisogno di monitorare la situazione e fare valutazione di impatto di genere, non si può pensare che noi possiamo andare avanti con tassi di occupazione femminile che non raggiungano il 2010 europeo, stiamo andando troppo a rilento».

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