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Roberto Speranza (Ministro della Salute): «Su AstraZeneca è importante che l’Ema faccia chiarezza. Sulla sicurezza non accettiamo scorciatoie, per la campagna vaccinale dobbiamo avere un orizzonte chiaro»

«AstraZeneca è il vaccino che ha il rapporto più stretto con il nostro Paese. Io ho massima fiducia nell’Ema, ma il ritardo c’è e chiediamo chiarezza. La sicurezza è fondamentale, ma non è banale sapere se nel primo trimestre puoi disporre di milioni di dosi di AstraZeneca o no». Lo afferma il Ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista al Corriere della Sera.

«Il piano resta quello che ho presentato in Parlamento con voto finale sulle comunicazioni», prosegue. «Sento tante polemiche e voglio dare un messaggio, il governo quando fa un lavoro serio misura le decisioni in un tempo congruo, fare bilanci a due giorni dalla partenza è follia. Siamo un grande Paese, con un servizio sanitario nazionale solido. Molti dicevano che non saremmo partiti con gli altri, invece ce l’abbiamo fatta».

Per Speranza «otto milioni di dosi Pfizer entro il primo trimestre sono sicure. Spero che il 6 gennaio Ema approvi Moderna, 1,3 milioni di dosi. Se poi arriva il sì ad AstraZeneca possono arrivarne molte altre, ma da Ema non arrivano ancora certezze e questo ridurrà sicuramente il numero delle disponibilità a breve. Questa è la verità». C’è da essere preoccupati? «Direi proprio di no», risponde il Ministro. «A me 225 milioni pare un dato significativo e lavoriamo per somministrare da subito 470 mila dosi a settimana. Dei sei vaccini acquistati dalla commissione Ue all’Italia spetta il 13,45%. Ne abbiamo 202 milioni, più altri 13,5 Pfizer, di cui metà dovrebbe arrivare nel primo semestre e l’altra metà nel secondo. Stiamo lavorando anche ad altri 10 milioni di Moderna».

E quanto ad AstraZeneca «studieremo il dossier Gran Bretagna. È importante che Ema faccia chiarezza sulle ragioni di una eventuale diversa valutazione dall’agenzia inglese. Sulla sicurezza non accettiamo scorciatoie, ma rispetto alla programmazione di una campagna vaccinale così seria dobbiamo avere un orizzonte chiaro».

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