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Raffaele Marmo (Quotidiano Nazionale): «Seconda ondata: siamo impreparati alla battaglia d’autunno»

Sostiene Raffaele Marmo sul Quotidiano Nazionale che siamo impreparati alla battaglia d’autunno. Bastano a testimoniarlo tre flash dalle giornate della seconda ondata che non lasciano presagire niente di buono: otto ore e passa in auto al drive in per conquistare un tampone in uno dei piazzali delle periferie romane. La caccia (vana) a una dose di vaccino anti-influenzale in una qualsiasi farmacia della Penisola. Il concreto rischio di carenza di posti letto dedicati alla cura dei ricoverati per Coronavirus negli ospedali campani.

Molti sono – osserva Marmo – gli interrogativi su come governo e regioni si siano preparati per fronteggiare una nuova ondata di contagi. Lasciamo perdere le distonie (per usare un eufemismo) che da qualche settimana registriamo ai vertici del Ministero della Salute (con ben tre protagonisti, tra Ministro, vice e sottosegretaria, che spesso si contraddicono tra loro nelle stesse ore), quando sarebbe provvidenziale avere una voce sola, univoca e netta.

Lasciamo anche da parte lo scollamento, sempre più evidente, tra governo e Parlamento e tra governo e regioni, che appaiono procedere in ordine sparso più che nella prima fase. E però sui fondamentali sarebbe stato utile attrezzarsi per tempo e non farsi cogliere impreparati. E invece, per cominciare dai tamponi, siamo di fronte a situazioni emergenziali per una pratica che doveva e poteva essere organizzata con puntuale efficacia.

In alcune regioni, come il Lazio, si è costretti a stare in fila per ore per ottenere di essere testati: il che non è propriamente una passeggiata di salute per persone con sintomi o per persone che temono di essere contagiate. Non è molto differente la vicenda della scarsità assoluta dei vaccini anti-influenzali. Insomma, il prevedere per provvedere non è stata la cifra dell’azione del governo degli ultimi mesi. Di sicuro è stato molto meno complesso gestire la crisi a colpi di lockdown.

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