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Andrea Orlando (ministri Lavoro): «Green Pass nelle aziende. Spunti interessanti, decisioni nelle prossime settimane»

La campagna vaccinale deve proseguire e il green pass dovrà essere applicato anche nei luoghi di lavoro, purché sia la Legge a stabilirlo e non il semplice accordo tra le parti. Questo quanto emerso al tavolo sulla sicurezza tra i ministri del Lavoro, Andrea Orlando, e della Salute, Roberto Speranza, e le associazioni datoriali e i sindacati.

Non è stata presa alcuna decisione ma è emerso che da oggi il green pass è obbligatorio nelle mense aziendali. Il ministro Orlando ha riferito che l’incontro serviva a «individuare i nodi critici» e che dal confronto «sono emersi degli spunti interessanti, anche delle distanze e punti di vista ma utili ad assumere le decisioni che ci attendono nelle prossime settimane».

In ogni caso ha assicurato che qualunque decisione «sarà il frutto del dialogo sociale». Tutti i partecipanti hanno indicato al governo i rischi della misura che se verrà assunta dovrà avere regole chiare e con tempi definiti. Problemi comuni sono le modalità di applicazione e i costi. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ha avvertito: se il green pass divenisse obbligatorio per legge nei luoghi di lavoro, la spesa del tampone per i non vaccinati non può ricadere sul lavoratore.

Naturalmente non vogliono accollarsi i costi le aziende. La Confcommercio ha affermato che il compito dei controlli non può essere addossato alle imprese. Inoltre, ha richiamato la necessità di una attenta programmazione e ha invocato una minore rigidità del Garante della privacy riguardo alle informazioni su vaccini e green pass in azienda. La Confesercenti ha sostenuto che è necessario definire attentamente i perimetri dell’intervento, che deve essere graduale, adeguato nei tempi e soprattutto non deve scaricare responsabilità eccessive sulle spalle delle imprese.

L’Alleanza delle Cooperative ha osservato che il Governo deve valutare di estendere le attuali previsioni in materia di obblighi vaccinali anche ad altre categorie e professioni del sistema produttivo ma ha lanciato un appello a non lasciare le aziende sole nella gestione. La Cna ha chiesto chiarezza e coerenza delle norme in quanto l’adozione del green pass nei luoghi di lavoro pone una serie di problematiche per artigiani e micro imprese che svolgono prevalentemente attività a diretto contatto con la clientela.

Sul fronte sindacale, il leader Uil Pierpaolo Bombardieri ha dato la disponibilità a migliorare i protocolli sulla sicurezza ma ha espresso la totale contrarietà a un possibile uso surrettizio del green pass per cambiare mansioni, licenziare o fare modifiche dell’organizzazione del lavoro, magari destinando ambienti ai vaccinati e altri ai non vaccinati. La Cisl, infine, ha auspicato un’interlocuzione permanente, via maestra per individuare le soluzioni e gli interventi da porre in essere in tempi brevi

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