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Materie prime: corre anche l’argento che supera i 50 dollari l’oncia, picchi record dopo gli ultimi 10 anni | L’analisi di Bloomberg

Non solo l’oro corre. Anche l’argento raggiunge picchi record che non si registravano da almeno 10-15 anni.

Oggi l’argento ha superato i 50 dollari l’oncia, trainato dalla domanda di beni rifugio in un contesto di incertezza economica e geopolitica, raggiungendo nuovi massimi, secondo Bloomberg.

Dopo il massimo storico dell’oro di oltre 4.000 dollari di mercoledì, un’oncia d’argento, pari a 31,1 grammi di questo metallo prezioso utilizzato anche nell’industria, ha toccato un massimo a 51,2350 dollari giovedì.

L’argento non raggiungeva livelli simili dal 1980 e in particolare dal “Silver Thursday”, ossia il 27 marzo 1980, quando i fratelli HuntNelson Bunker e William Herbert – riuscirono a mettere all’angolo il mercato dell’argento, controllando circa un terzo di tutta l’offerta mondiale del metallo e facendo salire del 713% il prezzo nell’arco di tre settimane.

Tuttavia, secondo uno storico completo dei prezzi disponibile dal 1993 in poi, l’argento ha comunque superato il picco anche nel 2011, quando raggiunse quasi i 50 dollari l’oncia.

All’epoca era molto richiesto, venendo utilizzato come copertura contro l’inflazione e contro la crisi del debito pubblico europeo.

Intervistato dall’Afp, John Plassard, responsabile della strategia di investimento di Cité Gestion Private Bank, vede questo come un “effetto di recupero” per l’argento dopo i significativi guadagni dell’oro.

Il denominatore comune di questi due beni rifugio? Un aumento dei prezzi “alimentato dall’incertezza macroeconomica, dalla debolezza del dollaro e dalla persistente domanda di beni materiali”, riassume Fawad Razaqzada, analista di City Index.

Dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e dai suoi attacchi alla Federal Reserve statunitense, la fiducia del mercato negli asset americani, incluso il dollaro, si è erosa.

A ciò si aggiunge il recente shutdown negli Stati Uniti.

Per proteggere i propri asset, gli investitori si stanno rivolgendo ad asset alternativi, come l’oro e il Bitcoin, che hanno recentemente raggiunto un picco anche loro.

“Gli investitori stanno cercando sempre più di sbarazzarsi di tutto ciò che è legato alla moneta fiat”, aggiunge Plassard.

“Siamo anche in una situazione in cui si inizia a parlare di una carenza di argento”, il che sta ulteriormente spingendo il prezzo al rialzo, sottolinea l’analista.

Il settore è afflitto da un deficit strutturale di lunga data, in cui la domanda supera l’offerta.

“L’argento è un metallo industriale essenziale per la produzione di chip semiconduttori per l’intelligenza artificiale che alimentano i data center in tutto il mondo”, osserva Kathleen Brooks, direttrice della ricerca presso il broker Xtb.

Viene utilizzato anche nella produzione di pannelli solari.

Anche la crescente instabilità geopolitica, a partire dalle guerre in Medio Oriente e Ucraina, ha contribuito all’impennata di oro e argento.

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