«Signor Presidente, grazie per aver avuto ancora una volta quella sensibilità e quell’attenzione di volerci ricevere in questa cerimonia che è diventata una meravigliosa tradizione del nostro Paese. Questa è la casa degli italiani e nessuno ci conosce di più di chi va a rappresentare questa bandiera in giro per il mondo». È cominciato così l’indirizzo di saluto del Presidente del Coni, Giovanni Malagò, nel corso della cerimonia di consegna del Tricolore da parte del presidente Mattarella alla delegazione Italiana che andrà a Tokyo a 30 giorni dalle Olimpiadi.
Presenti circa 150 tra dirigenti e atleti, compresi i 4 Portabandiera (Elia Viviani e Jessica Rossi per Olimpiadi, Bebe Vio e Federico Morlacchi per Paralimpiadi), oltre a Malagò e Pancalli. Gli azzurri qualificati per Tokyo 2020 sono 346 (174 uomini, 172 donne) in 34 discipline differenti con 131 pass individuali.
«Non c’è mai stata una presenza così significativa ai Giochi Olimpici» prosegue Malagò «compresa quella femminile. I criteri di selezione sono sempre più restrittivi, garantiamo l’impegno formidabile di questa squadra di far onore al nostro Paese. Con l’auspicio di rimanere tra le prime 10 nazioni del mondo e di conservare il 5° posto nel medagliere tra Giochi estivi e invernali».
Poi aggiunge che «sarà un Olimpiade anomala a causa del rinvio di un anno. Noi per la prima volta avremo due Portabandiera, Jessica Rossi ed Elia Viviani. Una scelta innovativa dell’Italia. Al tempo stesso utile è ricordare che, durante la Cerimonia di inaugurazione del 23 luglio, la delegazione sarà ancora più onorata di portare quel vessillo visto che il presidente compirà quel giorno 80 anni».
«C’è un’incredibile attesa per questo evento, perché lo sport rappresenta come pochi un momento di coesione nazionale. Chiudo con una citazione per ricorrenza dei 700 anni della scomparsa di Dante: “E uscimmo a riveder le stelle…”. Quelle stelle che daranno luce e speranza a lei e al nostro Paese oggi, domani e per sempre. Viva lo sport e viva l’Italia».