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L’Ue valuta la stretta all’export di tecnologia sensibile | L’anticipazione

L’Ue sta valutando come sorvegliare gli investimenti produttivi delle aziende europee all’estero, dopo mosse simili da parte degli Usa per limitare la capacità della Cina e di altri rivali di acquisire tecnologie sensibili dall’Occidente.

Valdis Dombrovskis, commissario Ue per il commercio del blocco, ha dichiarato al Financial Times che sono necessarie nuove restrizioni per impedire alle aziende di aggirare i divieti di esportazione di tecnologia sensibile producendola altrove.

“I controlli sugli investimenti in uscita sono l’altra faccia della medaglia dei controlli sulle esportazioni”, ha affermato Dombrovskis.

“Perché è possibile vietare efficacemente le esportazioni delle cosiddette tecnologie dual use – cosa che abbiamo fatto, ad esempio, per evitare di alimentare la macchina da guerra russa – ma ciò lascia ancora spazio alla fuoriuscita di tecnologie sensibili attraverso investimenti sul campo”.

“Quindi – ha proseguito il commissario europeo – abbiamo bisogno di una discussione a livello dell’Ue su come fermare questa possibile elusione in un modo che raggiunga il risultato desiderato, ma essendo molto consapevoli di eventuali conseguenze indesiderate sui mercati finanziari e sull’ambiente di investimento dell’Ue”.

I piani sono in una fase iniziale e potrebbero richiedere anni per essere implementati di fronte allo scetticismo degli Stati membri.

Paesi come Paesi Bassi e Germania vogliono preservare i profondi legami economici con la Cina, mentre la Bulgaria non controlla nemmeno gli investimenti interni, segnala tra l’altro il Ft.

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