La più grande compagnia aerea dell’America Latina ha raccolto altri 1,3 miliardi di dollari in finanziamenti privati per sostenere i costi del processo fallimentare, in un momento in cui i vettori della regione non stanno ricevendo aiuti dai governi.
Nel dettaglio, Latam Airlines Group, che ha recentemente presentato istanza di fallimento presso un tribunale statunitense, ha ottenuto un’altra sovvenzione da Oaktree Capital Management e ha parallelamente esteso il ricorso al Chapter 11 anche alla sua divisione brasiliana. Il vettore cileno, in cui Delta Air Lines detiene una quota, si era già assicurato un pacchetto di prestiti da 900 milioni di dollari da altri azionisti, tra cui i suoi fondatori e Qatar Airways, al fine di affrontare le spese della procedura fallimentare. Si tratta di una somma molto più esigua rispetto al nuovo round di finanziamento, che richiede l’approvazione da parte del Tribunale fallimentare di New York.
La compagnia ha spiegato che «considerata la persistenza della pandemia di Covid-19», ha esteso la procedura al suo ramo in Brasile nel tentativo di ristrutturare il debito e gestire le flotte aeree. La compagnia aerea era ricorsa al Chapter 11 a maggio per le sue divisioni Cile, Colombia, Peru, Ecuador e negli Stati Uniti con l’obiettivo di ridurre le dimensioni della sua flotta da 340 velivoli, tagliare oltre 7 miliardi di dollari di debito e affrontare gli effetti della pandemia sul settore aereo. Solamente l’unità in Paraguay non ha chiesto la protezione dei creditori.
Latam, che ha una storia quasi centenaria, otterrà una somma aggiuntiva di 250 milioni di dollari in aiuti che rientreranno nella tranche junior e che consentiranno anche ad altri azionisti in Cile di partecipare. La società stima che saranno necessari oltre 2,1 miliardi di dollari per poter sostenere la procedura del Chapter 11 e punta a non dover ricorrere a un sostegno aggiuntivo da parte dei governi, sebbene l’unità brasiliana sia in trattative con la National Bank for Economic and Social Development del Paese.
La richiesta di istanza fallimentare fa seguito alla vendita di dicembre di una partecipazione del 20% a Delta per 1,9 miliardi di dollari, in un accordo di joint venture progettato per mettere in collegamento le rotte tra il Nord e il Sud America. Delta ha puntualizzato che non intende iniettare altro capitale nei suoi partner, che annoverano anche Aeromexico, anch’essa in fase di procedura fallimentare. Anche il secondo principale vettore della regione latinoamericana, la compagnia aerea colombiana Avianca, ha presentato istanza di fallimento.
La situazione non è semplice nemmeno sul fronte europeo. Le compagnie aeree sono alla ricerca di aiuti per riuscire a rimanere a galla durante il periodo economico incerto segnato dalla pandemia e dall’erosione di cassa. Una delle società finanziariamente colpite e alla ricerca di aiuti statali è la scandinava Sas. Il vettore ha comunicato oggi che i suoi creditori hanno respinto la proposta di conversione del debito in azioni, un prerequisito fondamentale per poter ottenere sovvenzioni da parte del governo.
Sas sta lavorando a un piano di ricapitalizzazione che prevede l’emissione di 2 miliardi di dollari di corone svedesi (216,6 mln usd) di nuove azioni ai governi di Svezia e Danimarca, un’emissione di diritti da 4 miliardi di corone, nuove note ibride del valore di 6 mld sek e la conversione di 2,25 miliardi di corone di bond e di 1,5 miliardi di corone di note ibride in azioni. Il piano gode del supporto degli azionisti di maggioranza della compagnia aerea e dei governi di Svezia e Danimarca. Tuttavia, come condizione per le loro iniezioni di capitale, i governi hanno richiesto misure di condivisione degli oneri, compresi i possessori di obbligazioni in Sas e di titoli ibridi.
«Sas ha concluso che la maggioranza richiesta per le conversioni previste non può essere raggiunta in base al numero dei possessori di bond e dei titoli ibridi esistenti, che hanno annunciato che esprimeranno un voto contrario alle proposte», ha spiegato il vettore.
«La compagnia cercherà di avviare delle trattative con i rappresentanti dei creditori per trovare un soluzione che permetta di soddisfare i requisiti e la Commissione europea», ha puntualizzato la società.
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