Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Lucio Lamberti (economista): «I servizi fanno sempre più i bilanci delle banche»

L’economista Lucio Lamberti, commentando il calo nelle erogazioni di prestiti alla clientela da parte delle banche – quasi 70 miliardi nel biennio 2018-2019 e spiega che i servizi fanno sempre più i bilanci delle banche. «Gli istituti locali tendono a scomparire, oggi anche le Bcc sono in piena fase di rivoluzione. Si riduce il personale, la presenza sul territorio, e la filiale diventa sempre più una zavorra costosa da ristrutturare. Il risultato è che il credito fa sempre più fatica ad arrivare alle imprese medio piccole».

«La banca» spiega «preferisce imprese quotate, con rating, amministrazione pubblica, e si polarizza anche geograficamente in poche aree del Paese. Ci sono stati tentativi di alcune grandi istituti di coniugare dimensioni, efficienza e rapporto col territorio, ma il dato macro è ancora fragile. L’intervento pubblico nel credito, con le garanzie, da “tampone necessario” in periodi di crisi rischia di diventare un fattore strutturale come la cassa integrazione nel lavoro, o le misure di sollievo sociale», dice ancora Lamberti.

Secondo l’economista, questo «ovviamente non è un modello equilibrato», mentre è necessario «ragionare in fretta per migliorare, ampliare e rendere conveniente per tutti, banche comprese, il rapporto stabile banca-impresa anche a livello micro-medio», sottolinea per AdnKronos.

Un tempo, ricorda Lamberti, «l’imprenditore aveva nel direttore di banca un interlocutore decisore, vicino, proattivo. Da diversi anni i vincoli strutturali, le regole di Basilea di valutazione del credito, la tendenza alla polarizzazione del sistema bancario, ridottosi di oltre due terzi di unità nell’ultimo ventennio, la chiusura progressiva degli sportelli, l’adozione di modelli centralizzati di decisione, la riduzione dei tassi di interesse e l’aumento dei costi indiretti del credito via vincoli al patrimonio» elenca l’economista «hanno cambiato il sistema di relazioni banca-impresa e le priorità».

Per cui, sostiene, i dati diffusi dalla Fabi «non sorprendono purtroppo e fotografano una debolezza strutturale ormai dell’ecosistema finanza-impresa in Italia, che rischia di essere un vincolo importante alle speranze di rilancio industriale ed economico post Covid». Inoltre, c’è, rileva ancora Lamberti, una «crescente difficolta del sistema finanziario attuale nel far giungere le immense risorse del risparmio delle famiglie alle piccole e medie imprese, che costituiscono ancora oggi la vera ossatura industriale e sociale del Paese, con oltre il 90% di occupati e una quota rilevante di export e produzione industriale».

«Nei decenni pre-sistema bancario europeo» dice «vi sono state tante crisi alle quali il sistema industriale italiano ha saputo reagire e sopravvivere rinascere. Uno dei segreti della resilienza e del successo delle piccole e medie imprese italiane» ribadisce l’economista «era stato la vicinanza di modello del sistema finanziario e bancario, la capacità decisionale nella erogazione del credito anche nei momenti di crisi, il dialogo direzionale sul posto che sopperiva alla incapacità strutturale di pianificazione finanziaria delle imprese. La grande risorsa italiana, ovvero il risparmio, arrivava alle imprese intermediata quasi esclusivamente dal sistema bancario», conclude Lamberti.

Per saperne di più:

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.