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L’allarme della Cgil: i dati Istat certificano la crisi occupazionale di giovani e donne, urge una svolta | L’analisi

“I dati Istat sul livello di istruzione e i ritorni occupazionali evidenziano una realtà preoccupante e inaccettabile per i giovani e le donne del nostro Paese.

È urgente un cambio di rotta e un’agenda politica che metta al centro il loro futuro.

Senza un impegno concreto, la crescita e lo sviluppo dell’Italia saranno gravemente compromessi”.

Lo rileva la Cgil nazionale.

“Questi dati – sostiene la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione – dimostrano chiaramente che l’istruzione offre un ‘premio’ occupazionale, ma l’accesso a tale istruzione non è equamente distribuito”.

I 25-64enni il tasso di occupazione dei laureati (84,3%) è di 11 punti percentuali superiore rispetto ai diplomati (73,3%).

Tuttavia, questo divario si allarga drammaticamente tra gli under 35, dove raggiunge i 15,7 punti percentuali (75,4% contro 59,7%).

“Inoltre – aggiunge Ghiglione – il gap di genere è inaccettabile: le donne in Italia sono più istruite degli uomini (il 68% delle donne tra i 25 e i 64 anni ha almeno un diploma, rispetto al 62,9% degli uomini, e il 24,9% ha un titolo terziario rispetto al 18,3% degli uomini), ma il tasso di occupazione femminile rimane drasticamente inferiore a quello maschile (59% contro 79,3%).

Il Governo deve intervenire con politiche mirate per favorire l’occupazione femminile e ridurre le disuguaglianze.

Vanno implementati programmi di sostegno educativo per i giovani provenienti da famiglie svantaggiate, altrimenti perpetueremo un ciclo di povertà e esclusione sociale”.

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