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La richiesta della presidente Carfagna: “Con l’autonomia alcune materie restino allo Stato”

“Quando i Lep sono finanziati, e con il governo Draghi lo abbiamo fatto per gli asili nido attraverso un progetto strutturato e organico, la ricucitura dei divari territoriali funziona. Noi abbiamo finanziato la realizzazione delle strutture attraverso il Pnrr e la loro gestione attraverso risorse messe in legge di bilancio. Scelta che sta dando risultati, visto che, come scrive Il Sole 24 Ore, quest’anno l’offerta aggiuntiva di posti nido si concentra per il 69% al Mezzogiorno, dove storicamente è maggiore la carenza di strutture per l’infanzia. Il punto, perciò, è trovare le risorse, perché senza soldi le riforme non funzionano”. Lo dice Mara Carfagna, presidente di Azione.

“Alla Camera, dove il ddl Calderoli inizia il suo iter, ci batteremo quindi perché i Livelli essenziali delle prestazioni non siano soltanto definiti ma siano soprattutto finanziati. E ci batteremo perché venga ripristinato il Fondo per la perequazione infrastrutturale da 4,6 miliardi quasi azzerato da questo governo, che serve proprio a ridurre il gap Nord-Sud in termini di infrastrutture. Ancora, per evitare un inevitabile caos ci batteremo perché’ non tutte le 23 materie siano devolvibili alle Regioni: materie di portata chiaramente nazionale come rapporti internazionali e con l’Unione europea, il commercio con l’estero, la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia, le grandi reti di trasporto e di navigazione, l’Istruzione, devono rimanere di competenza dello Stato. Su questo siamo pronti a confrontarci con lo spirito costruttivo che ci ha sempre contraddistinto, ma ci aspettiamo che governo e maggioranza siano pronti a fare lo stesso”, aggiunge.

“Non nell’interesse di una parte – conclude Carfagna – ma nell’interesse generale del Paese. Di tutto il Paese”.

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