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Riccardo Illy (presidente Polo del Gusto del Gruppo Illy): «I partiti ballano sul Titanic»

«Il livello di fiducia nei partiti e nei politici è ai livelli più bassi di sempre» e l’andamento delle votazioni per il Quirinale non stanno migliorando la situazione. Secondo quanto evidenziato dal presidente Polo del Gusto del Gruppo Illy, Riccardo Illy, «quella di ieri, a dispetto da come i mezzi di informazione l’hanno rappresentata, è stata per i cittadini dotati di media capacità di critica una giornata semplicemente avvilente».

«Da sette anni, da quando cioè Sergio Mattarella è stato eletto Presidente della Repubblica, i leader dei partiti sapevano che all’inizio di quest’anno si sarebbero tenute le nuove elezioni per il Capo dello Stato. Da quasi quattro anni, cioè dalle ultime elezioni politiche, i parlamentari che siedono alla Camera e al Senato avevano la medesima conoscenza e consapevolezza».

«Ci troviamo nel bel mezzo della peggiore pandemia dopo quella della spagnola di un secolo fa, ci stiamo riprendendo dalla peggiore crisi economica del dopoguerra, abbiamo avviato il più grande piano di investimenti per il rilancio e la resilienza finanziato dall’Ue da quando esiste. Il livello di fiducia nei partiti e nei politici è ai livelli più bassi di sempre».

«Nonostante tutto ciò e nonostante il Governo sia sostenuto dalla maggioranza più ampia che si ricordi dalla nascita della Repubblica, tutto ciò che hanno saputo fare ieri i grandi (si fa per dire) elettori è stato votare in massa Bianca Scheda (copyright di Emma Bonino). Infarcendo le cronache della imbarazzante giornata, di banalità che farebbero impallidire uno studente delle elementari sull’importanza del momento e sul profilo ideale del candidato Presidente», scrive su InPiù.net.

«Pare impossibile che con tutto il tempo che avevano a disposizione i leader dei partiti, tra l’altro quasi tutti accomunati nel sostenere il Governo in carica, non siano riusciti a trovare il nominativo da votare a maggioranza qualificata alla prima votazione. C’è da sperare che quanto preconizzato da Matteo Renzi possa avverarsi; che il nuovo Presidente della Repubblica sia eletto entro la settimana; e non alla ventitreesima elezione (dopo altrettanti giorni) come avvenuto per Giovanni Leone. Forse il Parlamento, in questo momento particolarmente difficile e impegnativo della Repubblica, avrebbe di meglio da fare».

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