Sulla campagna di vaccinazione anti-Covid «credo che si stia facendo, tardivamente, la cosa giusta ovvero centralizzare un pochino. Credo stia intervenendo l’Esercito. E credo sia l’unico modo di approccio, per superare i localismi che evidentemente hanno le loro debolezze». A dirlo Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Ema e docente di Microbiologia all’università di Roma Tor Vergata di Roma, ospite di Agorà su Raitre.
«Sono esterrefatto quando sento dalle Regioni dire: “ci stiamo preparando”, “l’app è quasi pronta” e poi quando diamo 10 pagine da compilare al momento della vaccinazione. Io non ho capito bene cosa sia successo negli 11 mesi precedenti in termini organizzativi», ha proseguito Rasi.
«A settembre, – ha ricordato – quando ero ancora all’Ema, mandai un comunicato a tutti i Paesi chiedendo di preparare due o tre scenari a seconda del territorio, della popolazione e, soprattutto, sapendo che i vaccini non sarebbero arrivati tutti insieme con il fiocco rosso. L’ho detto a settembre, ma non ho visto un fervore organizzativo né una campagna di comunicazione adeguata».