L’Istituto Spallanzani di Roma continua i test per validare il vaccino per Sars-CoV-2.
Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’, dà qualche indicazione sui tempi: “Nei prossimi tre mesi inizieremo ad avere i dati sull’efficacia del vaccino che abbiamo iniziato a sperimentare. Non si tratta di arrivare prima degli altri, ciò che importa è fare bene le cose. E avere un vaccino italiano è importantissimo, non dipenderemo da altri Paesi”.
“Per una previsione – dice Ippolito – mi affido a ciò che ha detto negli Stati Uniti, il professore Anthony Fauci, direttore dell’Istituto malattie infettive americano: vaccini su vasta scala potrebbero essere pronti nel primo trimestre 2021, ma dipende da come andranno le sperimentazioni. Lasciamo perdere quanto dicono Putin o la Cina. Oggi la rivista Science, giustamente, spiega quanto sia pericoloso saltare le fasi necessarie alla sperimentazione. Abbiamo un sistema sanitario già più preparato rispetto a prima – sottolinea Ippolito – inoltre, speriamo di avere presto gli anticorpi monoclonali, che sono in fase di studio, una delle opzioni possibili prima del vaccino. Sono un farmaco, un grande strumento, e su questo potremo ragionare già nei mesi a venire. Possono essere utili per trattare o per fare profilassi su pazienti ad alto rischio. Sfruttiamo la grande competenza dei medici italiani, l’esperienza che hanno maturato nell’affrontare la malattia.Dobbiamo però esser tutti molto attenti, riducendo al minimo i rischi di esposizione. vanno applicate con scrupolo le misure di contenimento. Diciamo la verità, negli ultimi tempi questa attenzione è mancata. Come dice anche il professore Alberto Mantovani, le prove scientifiche sono l’unica cosa che conta, e ci dicono che il virus esiste, circola , è tra noi, non è mutato”.
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