«Le prossime elezioni europee fanno la differenza». Il messaggio che ieri Meloni ha lanciato in occasione della sua intervista al Tg5 è chiarissimo e rivolto proprio alla grande ordalia Ue. Per la premier, infatti, quelle elezioni «faranno la differenza», cioè saranno un bivio per chi governa a Bruxelles: di qui gli entusiasti della transizione ecologica anche a costo di sacrificare una fetta di produzione agricola in nome della biodiversità, come richiede il Green deal europeo, di là i conservatori pronti a imbracciare, sia pure da posizione diverse, il forcone degli agricoltori in sommossa.
Del resto, spiega Meloni «quello che chiedono oggi gli agricoltori» non è altro che il riflesso «delle posizioni che il governo italiano ha tenuto in Europa, con qualche vittoria, ad esempio sui fitofarmaci». È una premier già in modalità combat per le elezioni – come del resto è da tempo Matteo Salvini – quella che appare in serata al Tg5. Campagna agricola ed anche elettorale. Che tuttavia non dovrà distrarre forze dalle tante incombenze del centrodestra a Palazzo Chigi. «Il modo migliore per fare campagna è governare bene, faremo il nostro lavoro», ha assicurato la premier.