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Pino Gesmundo (segretario CGIL Puglia): «Sull’occupazione bisogna dare risposte concrete e non c’è più tempo»

I dati sull’occupazione in Puglia “sono drammatici, come in molte parti del Paese, ma non possiamo rassegnarci soltanto a considerare drammatica la situazione: bisogna dare risposte e non c’è più tempo”.

Sono le parole allarmanti del segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, a margine della conferenza stampa indetta nella sede del sindacato, a Bari, per presentare i dati sulla situazione occupazionale regionale.

Al momento si registrano decine di aziende in crisi, migliaia di lavoratori che aspettano risposte “c’è bisogno immediatamente di mettere su un piano per il lavoro serio, che gestisca le risorse tenendo al centro l’occupazione – ha rimarcato Gesmundo -.

Si parla di investimenti di milioni di euro, di Pnrr, di Fondi di coesione: c’è bisogno di mettere insieme il tavolo delle risorse” con “un tavolo del lavoro, dell’occupazione”, altrimenti “metteremo in piazza i lavoratori”.

Il segretario, poi, ammonisce: “Si esca dal teatrino della politica. C’è una giunta in carica? Misuriamola sui fatti. Abbiamo fatto un buon lavoro sul piano vaccinale, ma la sanità è un dramma nella nostra regione: si metta in campo un processo partecipativo attraverso il quale si decide quali sono le criticità sul piano sanitario: liste d’attesa, che gridano vendetta, c’è una mortalità rispetto ad altre patologie sulle quali bisogna intervenire”.

E si chiede: “Abbiamo formazione in Puglia adeguata per gestire le riconversioni? Vogliamo creare una misura ad hoc per gestire le transizioni? Abbiamo chiesto alla Regione di attivare un tavolo per affrontare il tema della gestione delle risorse”, che “non devono essere soltanto sviluppo senza benessere, senza occupazione. Noi vogliamo un tavolo che tenga dentro le istituzioni, le imprese, le università, che costituisca un vero e proprio patto per il lavoro, per la Puglia”.

Per Gesmundo, bisogna “smettere di inseguire i privati che vengono a investire in Puglia”, senza “governare i processi che portano a esuberi e precarietà”. Giovani, donne, laureati vanno via “dai nostri territori e rischiamo una deriva sociale che non ci possiamo permettere”.

In ultimo fa delle proposte: sui fondi del Pnrr e di coesione si “metta su un tavolo, con parti datoriali e sindacati, per affrontare il tema degli investimenti partendo dall’occupazione. C’è bisogno di politiche industriali: c’è il programma Gol da 40 milioni di euro a disposizione e si può gestire la formazione, le riconversioni industriali e non rincorrere le multinazionali”.

La task force regionale “non si occupi solo delle vertenze – ha concluso Gesmundo -, ma provi a costruire un tavolo per prevenire le crisi aziendali” e per “governare il processo”.

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