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Daniele Franco (ministro Economia): «Riforma fisco: no patrimoniale, fisco equo favorisce coesione sociale»

Daniele Franco, ministro dell’Economia e delle finanze, sostiene che la riforma fiscale sarà «ampia e organica» e non conterrà la patrimoniale. Al centro del progetto ci saranno la semplificazione e l’aumento dell’occupazione. Per l’Iva non è previsto alcun aumento ma, ha spiegato l’inquilino di via XX Settembre, «magari una razionalizzazione del numero di aliquote e anche una ricomposizione dei beni delle varie categorie».

Per il ministro, «è ovviamente fondamentale il tema delle risorse disponibili per interventi di alleggerimento del prelievo. Non possiamo mettere a rischio la tenuta dei conti pubblici in particolare in questa fase», ha avvertito. «L’impegno del governo», ha aggiunto, «è predisporre un impianto riforma che possa essere introdotto gradualmente nel tempo, man mano che recupereremo risorse e anche attraverso il contrasto all’evasione fiscale e alla razionalizzazione della spesa».

Tra gli obiettivi principali della riforma, infatti, c’è l’aumento del tasso di occupazione. Per questo, ha sottolineato Franco, «è una priorità la questione del cuneo fiscale, della tassazione del lavoro, in particolare in alcune parti della curva», così come intervenire sull’Irap. Il sistema di imposizione che grava sulle imprese, ha ammonito il ministro, «è oneroso e difficile da gestire».

Una cosa, secondo Franco è certa: «Non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta». I pilastri del sistema, «l’imposta sul reddito delle persone fisiche, progressiva, e l’imposta sul valore aggiunto» ha affermato, «restano validi, ma necessitano di un profondo rinnovamento delle loro caratteristiche e del loro funzionamento». Tenendo a mente, ha rimarcato il ministro, che «la progressività fiscale è importante per una crescita duratura e sostenibile e un fisco equo favorisce la coesione sociale». Nessun intervento in deficit però. Secondo Franco, l’azione di semplificazione e tutto ciò che non ha un costo per le finanze pubbliche «andrebbe portato avanti fin da subito».

«Fermo restando le cautele» ha sottolineato, «credo che la priorità del governo debba essere di andare avanti quanto più rapidamente possibile, ma uno shock fiscale in disavanzo di grande portata non lo ritengo possibile». Il tema delle risorse, ha proseguito Franco, «andrà gestito nell’ambito delle prossime sessioni di bilancio. In questo momento» ha spiegato, «non siamo infatti in grado di definire i margini di bilancio disponibili per tali interventi, questo perché le prospettive economiche sono ancora soggette a un elevato grado di incertezza».

Ma maggiori spazi potrebbero aprirsi presto. «Il rafforzarsi delle prospettive di crescita, anche per effetto dell’attuazione del Pnrr, consentirà un’azione riformatrice via via più incisiva. Dobbiamo puntare a un circolo virtuoso in cui l’aumento del tasso di crescita del prodotto sia sostenuto anche dal progressivo alleggerimento del carico fiscale sulle attività produttive», ha concluso Franco.

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