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Francesco Giavazzi (docente Università Bocconi): «Governo eviti scelte o parole di troppo che accrescono incertezza»

«Da dieci mesi siamo dominati da un’incertezza che invade tutti gli aspetti fondamentali della nostra vita — la salute, la scuola, il lavoro — ed è la maggiore fonte di preoccupazione delle famiglie».

Così Francesco Giavazzi apre l’editoriale sulle pagine del Corriere della Sera. Secondo l’economista si deve evitare di accrescere in ogni modo l’incertezza dei cittadini, anche a partire dalle parole usate da chi governa il Paese e la pandemia.

«Chi ha il difficile compito di guidare un Paese dovrebbe evitare ogni scelta, ogni parola di troppo, che accresce anziché diminuire l’incertezza. Esemplare resta la spiegazione dell’indice di contagio del Covid-19 da parte di Angela Merkel: le furono sufficienti pochi esempi concreti, poche parole chiare, per far capire come la diffusione della pandemia e la possibilità di essere contagiati fossero misurabili (il famoso indice Rt) e quale fosse, di conseguenza, la condotta da seguire. Non sappiamo se e quando ci potremo proteggere dal Covid con un vaccino».

Ma l’incertezza riguarda anche l’economia, non soltanto per gli effetti diretti del Covid. «Il governo continua a promettere che alla fine del mese riceveremo comunque lo stipendio, anche se la nostra azienda si è fermata, o un sussidio se la nostra attività è stata chiusa dal lockdown. Né tranquillizza ascoltare il presidente del Consiglio affermare (2 novembre in Parlamento) che “è necessaria una nuova strategia di organizzazione della presenza pubblica nell’economia, che non ostacoli il mercato ma sappia intervenire e indirizzarlo”. Davvero dovremmo fidarci ad occhi chiusi degli indirizzi della politica alle aziende private?».

«La storia delle imprese pubbliche in questo Paese – conclude il docente di Economia politica dell’Università Bocconi –, almeno quelle su cui il mercato non vigila, ne lascia quanto meno dubitare. La conclusione, sempre vera nei momenti difficili che la storia presenta e ripresenta, è l’importanza per un Paese di avere un governo che regoli ma non interferisca e sappia tenere la rotta, adottare rapidamente misure efficaci e spiegare i provvedimenti presi in modo semplice. Adottare provvedimenti efficaci e spiegarli in modo semplice, aiutare i cittadini a diradare le nubi dell’incertezza, è il compito primo di un governo a livello nazionale e locale. In una situazione di emergenza come quella che attraversiamo, lo sforzo deve coinvolgere la politica tutta, maggioranza e opposizione. Ma al governo spetta la prima mossa».

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