«Il Pnrr è stato scritto in un momento molto diverso dall’attuale, senza guerra, inflazione, esplosione dei costi di energia e materie prime», per questo è necessario porsi delle domande in merito alla modifica del Pnrr. Lo sostiene il presidente del Friuli-Venezia, Giulia Massimiliano Fedriga (Lega), in un’intervista al Corriere della Sera. Ma precisa: «una cosa è riscriverlo, che davvero poi non prenderemmo più niente, altra cosa è aggiustarlo dove serve». L’esponente leghista si augura «che il punto dell’autonomia venga portato a casa il prima possibile» con il nuovo governo. Il loro programma «dice chiaramente che all’interno dell’unità nazionale si proseguirà con l’autonomia differenziata».
Fedriga si augura che «se il Pd sarà all’opposizione, su questo decida di collaborare. Così come è già accaduto con l’Emilia-Romagna». Durante la pandemia, fa sapere, si è «molto rafforzato il rapporto tra i governatori. Con l’emergenza» spiega, «è nato uno spirito di squadra che prima non c’era, o c’era molto meno». Federalismo e presidenzialismo «sono due riforme che possono andare insieme e aiutare a far funzionar meglio il Paese», sostiene poi in un’intervista al direttore Massimo Giannini riportata sulla Stampa.
Alle prossime elezioni, il centrodestra, se vittorioso, non porterebbe «nessuna minaccia per la democrazia», assicura. Il decreto Aiuti-bis in cantiere, dichiara inoltre, non sarà sufficiente. Il governatore parla di «risorse pubbliche per tamponare, senza fare interventi di carattere burocratico, in Europa, che servono ad abbassare i prezzi dell’energia». Si dice invece «favorevole se serve» allo scostamento di bilancio per «tenere in piedi il sistema economico e produttivo». Sulle sanzioni alla Russia, Fedriga crede che «possano essere mantenute. Serve però» precisa «un ombrello nazionale ed europeo, con risorse straordinarie, come quelle per la pandemia».