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Domenico Arcuri: «Per riaprire le scuole 10 milioni di mascherine al giorno e occorre cambiare il 50 per cento dei banchi»

“Non basta dichiarare l’apertura delle scuole, ci vuole un grado di sicurezza accettabile e stiamo lavorando perche’ cio’ sia possibile”.

Così il neo-commissario Domenico ARCURI, nel corso di un’intervista con Lucia Annunziata organizzata dal Centro Studi Americani.

La decisione di coinvolgerlo nella ripartenza in sicurezza delle scuole, ha fatto infuriare le opposizioni che gli recriminano la pessima gestione del caso mascherine.

Ma ARCURI non si tira indietro rispetto alle critiche: “E’ stato un errore calmierare troppo tardi il prezzo delle mascherine. Una volta superata quella fase siamo riusciti a mettere tutti i cittadini nella possibilità di disporre di questi dispositivi a un prezzo normale e ad abbattere le vergognose opere di speculazione”.

Il neo commissario guarda avanti al nuovo ruolo, che impone rapidità in vista della riapertura delle scuole prevista per il 15 settembre: “Sara’ necessario dotare la popolazione scolastica degli strumenti di protezione: dalle mascherine fino alle attrezzature per il distanziamento”.

Su questo ARCURI elenca già qualche stima: “Serviranno circa 10 milioni di mascherine, con l’obiettivo di dare tutti i giorni una mascherina gratis alle singole persone che frequentano il mondo scolastico. Stessa cosa varrà per i dispositivi di sanificazione”.

Per garantire il distanziamento alla riapertura delle scuole a 8 milioni di studenti almeno il 40-50% dei banchi che gli stessi studenti usano dovrà essere ricomprato: lo ha stimato il commissario Domenico ARCURI.

“Poi – aggiunge – ci vorranno dei banchi con delle caratteristiche diverse rispetto a quelli presenti oggi: stiamo bandendo una gara pubblica europea per reperirne almeno meta’, mentre gli altri sono gia’ in nostro possesso”.

Dalla messa a disposizione di questi strumenti dipenderanno gli spazi che serviranno per le nuove classi: “Con tutte le attrezzature idonee avremo bisogno di meno spazi, mentre viceversa, con meno strumentazione, saremo costretti a chiedere più aule per rispettare le distanze previste dalle direttive anti-Covid”.

Quanto ai fondi, ARCURI anticipa che saranno stanziati circa 3 miliardi provenienti da diverse fonti: “1,5 miliardi è stato già impegnato per l’acquisto delle attrezzature. Poi ci sono le donazioni da centinaia di milioni di euro, i proventi della vendita di dispositivi di sicurezza e i fondi per il rafforzamento del sistema sanitario. A questo si aggiunge un altro miliardo e mezzo tra il dl Rilancio e i fondi per l’edilizia scolastica”.

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