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Domenico Crisarà (Vicepresidente Fimmg): «I medici di famiglia devono essere coinvolti, le Regioni sono in ritardo»

“Al di là del protocollo nazionale, siglato qualche giorno fa, appena 10 Regioni su 21 si sono organizzate fino ad ora con noi. La mia, il Veneto, ci incontrerà solo lunedì (domani, ndr)”. E’ quanto sostiene in un’intervista a La Repubblica Domenico Crisarà, il vicepresidente nazionale di Fimmg, il principale sindacato di categoria dei medici di famiglia.

“Il Veneto non ci ha ancora dato i vaccini? Non ci ha proprio dato confidenza. Il problema comunque non è solo consegnare il vaccino ma, come dice il protocollo siglato al ministero, organizzare tutto il resto, ad esempio la connessione alle piattaforme informatiche sulle quali si registrano le avvenute somministrazioni”.

“La situazione si sbloccherà? Speriamo di sì. Mai come questa volta abbiamo dimostrato che non si tratta di una questione economica. Ci verrà riconosciuta una tariffa ferma al 2000, cioè 6,16 euro a iniezione. Non c’è stata discussione su questo, i dieci accordi regionali siglati in Italia prevedono tutti questo compenso”.

“Ci devono coinvolgere – conclude – sennò si va avanti come adesso, con i pazienti che leggono sul giornale che la campagna si fa da noi, ci chiamano subito e restano delusi perché il vaccino non c’è”.

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