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Carlo Cottarelli (economista): «Il salario minimo è una misura giusta, ma con dei rischi. Ecco quali»

Quali problemi potrebbe comportare il salario minimo? A riflettere sulla questione è l’economista Carlo Cottarelli, che inizia la sua riflessione a partire da «quello più ovvio» spiega «ogni qual volta lo stato interviene per evitare un fallimento di mercato, non faccia anche peggio. Insomma, se il mercato può fare errori, non si può dare per scontato che lo stato non ne faccia di più grandi!».

«Nel caso specifico, se il salario minimo viene fissato a livelli troppo alti, si corre il rischio di far sparire posti di lavoro a bassa produttività. Se viene fissato a livelli troppo bassi diventa irrilevante. Una possibile soluzione» prosegue «è quella di rendere il più trasparente possibile la determinazione del salario minimo: insomma, servirebbe un comitato tecnico-scientifico che dia un parere oggettivo. In campo economico, molto più politico di quello medico, la cosa è più facile a dirsi che a farsi, ma si può provare», scrive su La Stampa.

«Ci sono almeno altre due difficoltà. La prima è quella segnalata da Tito Boeri e Roberto Perotti in un articolo apparso su Repubblica il 12 ottobre scorso: in un paese dove i livelli di produttività sono così diversi da regione a regione, o per lo meno tra macroregioni, un salario minimo nazionale dovrebbe essere calibrato sui livelli di produttività e di salario del Sud, per evitare di rendere ancora più ardua la crescita dell’occupazione in quelle aree».

«Le regioni con produttività più elevata potrebbero poi introdurre un loro salario minimo più elevato. Questo può essere politicamente piuttosto difficile. La seconda difficoltà è quella di evitare che, in pratica, salari inferiori al minimo continuino a prevalere in nero. In un paese dove l’evasione fiscale, l’abusivismo edilizio e il mancato rispetto delle norme sul lavoro sono ancora diffuse, il rischio è piuttosto serio. Quindi» conclude Cottarelli «ben venga il salario minimo (ce l’hanno pure gli Stati Uniti) …se ben studiato, come dice Visco».

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