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Così il Coronavirus ha affondato la Lufthansa. Il Ceo: “Ci dispiace, ma senza soldi pubblici è impossibile sopravvivere. Ma li restituiremo”. Oltre 10 mila i licenziamenti

I vertici di Lufthansa hanno presentato i risultati relativi al 2020 e hanno delineato gli effetti della pandemia di coronavirus sulla performance aziendale.    

L’azienda ha riferito che i risultati vengono normalmente rilasciati alla fine di aprile, ma quest’anno le pesanti ripercussioni della pandemia sulle attività hanno presentato numerosi ostacoli.

Dennis Webber, Head of  Investor Relations ha spiegato che Lufthansa non sarebbe stata in grado di sopravvivere da sola, senza alcuna forma di sovvenzione statale.    

“La crisi non ha precedenti. Quella che è stata inizialmente un’epidemia locale ha assunto carattere globale. Lufthansa è stata tra le prime società a tagliare la capacità in modo significativo”, ha spiegato Weber.    

L’azienda ha registrato una perdita da 2,12 miliardi di euro nel primo  trimestre e si aspetta un’ulteriore perdita significativa nel secondo  trimestre.

In quanto alla capacità, nel primo trimestre la società ha mostrato un calo del 90%, in particolare in Asia, il continente colpito per primo dalla crisi.

In quanto agli altri segmenti aziendali, Lufthansa ha registrato una perdita di 22 milioni di euro nel settore delle logistica, mentre i servizi di catering hanno mostrato un rosso di 22 milioni di euro.

L’azienda ha in previsione di mettere a terra permanentemente 49 velivoli e riprenderà gradualmente i voli dall’estate.    

Nelle misure per rafforzare il cash flow, nel primo trimestre Lufthansa ha ridotto gli investimenti non essenziali, tagliando la spesa in conto capitale a 1,5 miliardi, rispetto alla precedente stima di 3 miliardi di  euro.

Nel mese di marzo, l’azienda aveva comunicato l’intenzione di  ridurre le spese del 30% e ha dichiarato ora che tale target è stato ampiamente raggiunto.

In quanto alla posizione finanziaria, Weber ha spiegato che “era necessario trovare fonti di finanziamento alla luce degli 800 milioni di euro di cash burn mensile.

Tuttavia, è impossibile  fornire stime accurate sull’outlook in scia alla scarsa visibilità”.    

Il Chief Executive Carsten Spohr ha poi commentato il pacchetto di  stabilizzazione economica. “Abbiamo lavorato duramente per garantire la  solvibilità e ci siamo adoperati per assicurare la stabilità finanziaria  dell’azienda”.

“Il pacchetto di aiuti statali è la base per un futuro sostenibile, ma allo stesso tempo è un ingente debito che grava sull’azienda. Per questo, dobbiamo adottare una strategia più orientata alla conservazione della cassa”.

“Ci rincresce che, nonostante la nostra solida posizione finanziaria precedente alla crisi, l’azienda sia ora dipendente da questo pacchetto per sopravvivere”, ha continuato il Ceo.    

“Il debito andrà ripagato il prima possibile. Si tratta di una sovvenzione da 8,7 miliardi di euro totali più interessi. Ovvio che alla luce di tutto questo dobbiamo focalizzarci sulla generazione di cash flow e ripagare il debito il prima possibile, raccogliendo fondi,  tagliando le spese e vendendo le attivita’ non core. Anche gli azionisti e i nostri fornitori dovranno cooperare”, ha spiegato Spohr.    

Il Ceo ha spiegato che “l’impatto della crisi sul settore dell’aviazione durerà ancora a lungo” e che “la domanda è ancora ben al di sotto dei livelli pre-crisi”, nonostante l’azienda abbia osservato un “miglioramento stabile e continuo”.    

Il vettore ha in previsione di riprendere i voli in modo graduale e ha  previsto che, a partire dall’estate, verranno ripristinate oltre 2.000 rotte.

“In inverno, ci aspettiamo di servire il 40% della nostra capacita’”, ha spiegato il Ceo.

“In ogni crisi c’è un’opportunità: cercheremo di fare in modo che la società emerga come una società competitiva e perseguiremo un ambizioso piano per restituire il prestito”.    

La flotta di Lufthansa sarà ridotta. In particolare, Eurowings, la divisione più redditizia di Lufthansa, avrà una flotta tra i 90 e i 100  jet.

Per il 2021, Lufthansa ha in previsione di mettere a terra 300 velivoli.

Il Ceo ha tuttavia precisato che e’ impossibile fornire una  stima accurata e che il risultato dipenderà anche dalla riapertura dei  confini e delle rotte verso gli Stati Uniti e il Canada.    

“Nel 2023 vedremo un primo ritorno alla normalità e Lufthansa avrà una  flotta con 100 jet in meno rispetto alla norma”, ha aggiunto il Ceo.

 “Saremo in grado di operare quasi la stessa capacita’ del  2019, perché venderemo alcuni aerei di piccole dimensioni e non necessari, sostituendoli con velivoli più grandi, con più sedili. In questo modo potremo comunque garantire la stessa capacità dello scorso anno con un minore numero di aerei”.

“Rispetto ai progressi fatti nelle negoziazioni con i sindacati  l’amministratore delegato ha riferito che i rappresentanti dei lavoratori,  non solo in Germania ma anche in Belgio e Austria, comprendono la  necessità della società di attuare dei tagli e che il numero dei dipendenti che saranno licenziati dipenderà da diversi elementi tra cui il costo del lavoro, nonostante il Ceo preveda che il numero potrebbe essere superiore ai 10.000 annunciati in precedenza. Il Ceo inoltre si è detto fiducioso nella capacità dei sindacati di scendere a compromessi.

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